Non è passata la terza richiesta dell'Italia di avere un deroga sull'acqua potabile
SIENA. Se la Comunità Europea non avesse deciso di accogliere solo in parte la richiesta dell’ Italia della terza deroga al rispetto dei parametri europei per quanto riguarda la presenza naturale, nell’acqua potabile, di arsenico, floruro e borio, la faccenda sarebbe passata come le due precedenti deroghe, cioè in cavalleria. L’ arsenico è uno degli elementi tossici più pericolosi per la salute umana, ed è presente in natura in basse concentrazioni, ma può entrare nella catena alimentare attraverso l’ acqua o i pesci, che lo accumulano nel loro organismo. L’ arsenico è classificato come elemento cancerogeno certo di classe 1 in diretta correlazione con patologie oncologiche : reni, polmoni, cute, vescica.
Le regioni interessate sono Campania, Lazio, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria. E naturalmente, la Toscana. L’ elenco è completo ed è pubblicato dalla Commissione Europea nella decisione del 28.10.2010 redatta in italiano. Fortunatamente la provincia di Siena risulta non interessata al fenomeno, al contrario della Chiana, del litorale livornese e l’ Isola d’ Elba, frequentati anche dai senesi. Il Codacons ha immediatamente chiesto la sospensione dei pagamenti delle forniture idriche da parte dei 128 comuni fuorilegge coinvolti. Per quanto ci riguarda Acquedotto del Fiora Spa ha fatto un comunicato in cui ribadisce che: “L’acqua distribuita da Acquedotto del Fiora Spa nei territori delle province di Grosseto e Siena è di buona qualità ed è entro i limiti della normativa vigente (Dlgs 31/2001). Comprese le frazioni di Monterotondo Marittimo e Montieri in provincia di Grosseto… Gli ultimi rilievi recentemente effettuati a Monterotondo Marittimo hanno registrato una presenza di arsenico pari a 9 microgrammi/litro (sotto la soglia dei 10 previsti dalla normativa), mentre, per quanto riguarda Montieri, la presenza risulta di 5,5 microgrammi per litro. Va sottolineato che per i due Comuni le deroghe interessano complessivamente 190 abitanti, quanto a Monterotondo, le acque a cui fa riferimento l’articolo, non riguardano Acquedotto del Fiora, bensì un altro gestore del servizio idrico integrato”.
L’arsenico è una componente di metallo presente nelle zone collinari (Colline Metallifere) e di montagna (area vulcanica Monte Amiata), nelle quali l’approvvigionamento idrico è garantito da molteplici fonti caratterizzate da acque complessivamente di buona qualità e da tenori di arsenico che, solo in situazioni sporadiche, risultano superiori alla norma.
“A mio avviso, molto più pericolose del fenomeno naturale della presenza di arsenico – afferma il presidente Ceroni – sono le concimazioni chimiche dovute alle pratiche agricole dell’uomo, che stanno causando l’inquinamento delle falde da nitriti e nitrati. Ribadisco che la nostra è un’acqua di alta qualità, buona e costantemente controllata e invito i cittadini a berla, scegliendo di tutelare loro stessi e l’ambiente.”
Come vi avevamo riferito lo scorso 24 novembre il ministro della salute Ferruccio Fazio è stato costretto a dare le cifre nel corso del question time, anche per smentire le voci che parlavano di un milione di italiani a rischio arsenico nell’acqua potabile. Ma per il governo la parola d’ ordine è, come al solito, minimizzare. Sabato scorso il ministro ha affermato che “50 microgrammi di arsenico nell’acqua non rappresentano un reale pericolo per la salute”.
Il ministro ha anche dovuto ammettere che il governo ha precipitosamente deciso di stanziare ben 174 milioni di euro per la costruzione o l’ ammodernamento degli acquedotti incriminati. Se ci avessero pensato prima, forse un’altra brutta figura con la UE e con i cittadini i sarebbe potuta evitare. Sempre che i cittadini siano stati informati dello stato dei loro acquedotti, ma – visto l’andazzo – nutriamo molti dubbi.