L'esposizione provoca numerosi problemi a bambini e donne in gravidanza
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA. In un recente articolo su indagini a campione svolte sulle popolazioni di Gela, Taranto, Viterbese e Amiata esposte ad arsenico, citavamo le segnalazioni dell’ISDE (Associazione Italiana Medici Ambiente) sull’effetto particolarmente grave dell’esposizione di categorie fragili, come le donne in gravidanza e i bambini, con la manifestazione di problemi dello sviluppo neurologico, autismo, deficit dell’attenzione e iperattività, disturbi dell’apprendimento, della memoria, della capacità di lettura, riduzione del quoziente intellettivo, patologie dell’apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di decesso infantile, neoplasie. E’ di qualche giorno fa la pubblicazione di un ulteriore contributo sull’argomento, A cross-sectional study of well water arsenic and child IQ in Maine schoolchildren, redatto da una equipe di cui fanno parte Wasserman GA1, Liu X, Loiacono NJ, Kline J, Factor-Litvak P, van Geen A, Mey JL, Levy D, Abramson R, Schwartz A, Graziano JH. Lo studio parte dalla premessa che da precedenti, ma comunque recenti, studi effettuati in Bangladesh ed altrove, l’esposizione all’arsenico (As) tramite l’assunzione di acqua è associata negativamente con gli aspetti relativi alle capacità intellettive dei bambini (es.: capacità di ragionamento, capacità di memoria), non senza prima aver “aggiustato” i dati per i fattori sociali. A causa del fatto che queste scoperte non possono essere facilmente generalizzate a tutti gli USA, è stato deciso di effettuare tale studio su un campione di popolazione americana. Sul piano metodologico dell’analisi è stata investigata “l’associazione tra l’arsenico derivante dall’assunzione di acqua (WAs) e le capacità intellettive (WISC-IV) in 272 bambini tra gli 8 e gli 11 anni di 3 scuole del distretto del Maine. In media, i bambini hanno vissuto nelle loro attuali abitazioni per 7,3 anni (per circa il 75% delle loro vite). Da un’analisi non aggiustata, l’arsenico derivante dalle acque delle abitazioni è associato con una diminuzione dei punteggi ottenuti nella maggior parte degli indici di quoziente intellettivo WISC-IV. Aggiustando l’analisi per il quoziente intellettivo ed il livello di istruzione della madre, l’ambiente domestico, il distretto scolastico ed il numero di fratelli e sorelle, il livello di arsenico derivante dall’assunzione di acqua rimane significativamente associato in modo negativo con il valore totale del quoziente intellettivo ed i valori ottenuti di capacità di ragionamento, memoria e capacità verbali. Dal confronto con coloro che hanno un valore di arsenico derivante dall’assunzione di acqua inferiore a 5 μg/L (WAs < 5 μg/L), gli esposti ad un arsenico superiore a 5 μg/L (WAs ≥ 5 μg/L) presentano una significativa diminuzione di circa 5- 6 punti del punteggio totale del quoziente intellettivo (p < 0,01) e della maggior parte degli altri indicatori (capacità di ragionamento, memoria e capacità verbali, tutte con p < 0,05). Sia il livello di istruzione materno che il quoziente intellettivo materno sono associati con un più basso livello di arsenico derivante dall’assunzione di acqua, riflettendo probabilmente comportamenti che ne hanno limitato l’esposizione (es.: filtri per l’acqua, scelte residenziali). Inoltre, sia l’arsenico derivante dall’assunzione d’acqua (WAs) che i parametri materni sono associati con il distretto scolastico”. In sintesi “la portata dell’associazione tra l’arsenico derivante dall’assunzione d’acqua ed il quoziente intellettivo dei bambini aumenta la probabilità che livelli di arsenico superiori a 5 μg/L (WAs ≥ 5 μg/L), ben noti negli Stati Uniti, siano una minaccia per lo sviluppo dei bambini”.
AMIATA. In un recente articolo su indagini a campione svolte sulle popolazioni di Gela, Taranto, Viterbese e Amiata esposte ad arsenico, citavamo le segnalazioni dell’ISDE (Associazione Italiana Medici Ambiente) sull’effetto particolarmente grave dell’esposizione di categorie fragili, come le donne in gravidanza e i bambini, con la manifestazione di problemi dello sviluppo neurologico, autismo, deficit dell’attenzione e iperattività, disturbi dell’apprendimento, della memoria, della capacità di lettura, riduzione del quoziente intellettivo, patologie dell’apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di decesso infantile, neoplasie. E’ di qualche giorno fa la pubblicazione di un ulteriore contributo sull’argomento, A cross-sectional study of well water arsenic and child IQ in Maine schoolchildren, redatto da una equipe di cui fanno parte Wasserman GA1, Liu X, Loiacono NJ, Kline J, Factor-Litvak P, van Geen A, Mey JL, Levy D, Abramson R, Schwartz A, Graziano JH. Lo studio parte dalla premessa che da precedenti, ma comunque recenti, studi effettuati in Bangladesh ed altrove, l’esposizione all’arsenico (As) tramite l’assunzione di acqua è associata negativamente con gli aspetti relativi alle capacità intellettive dei bambini (es.: capacità di ragionamento, capacità di memoria), non senza prima aver “aggiustato” i dati per i fattori sociali. A causa del fatto che queste scoperte non possono essere facilmente generalizzate a tutti gli USA, è stato deciso di effettuare tale studio su un campione di popolazione americana. Sul piano metodologico dell’analisi è stata investigata “l’associazione tra l’arsenico derivante dall’assunzione di acqua (WAs) e le capacità intellettive (WISC-IV) in 272 bambini tra gli 8 e gli 11 anni di 3 scuole del distretto del Maine. In media, i bambini hanno vissuto nelle loro attuali abitazioni per 7,3 anni (per circa il 75% delle loro vite). Da un’analisi non aggiustata, l’arsenico derivante dalle acque delle abitazioni è associato con una diminuzione dei punteggi ottenuti nella maggior parte degli indici di quoziente intellettivo WISC-IV. Aggiustando l’analisi per il quoziente intellettivo ed il livello di istruzione della madre, l’ambiente domestico, il distretto scolastico ed il numero di fratelli e sorelle, il livello di arsenico derivante dall’assunzione di acqua rimane significativamente associato in modo negativo con il valore totale del quoziente intellettivo ed i valori ottenuti di capacità di ragionamento, memoria e capacità verbali. Dal confronto con coloro che hanno un valore di arsenico derivante dall’assunzione di acqua inferiore a 5 μg/L (WAs < 5 μg/L), gli esposti ad un arsenico superiore a 5 μg/L (WAs ≥ 5 μg/L) presentano una significativa diminuzione di circa 5- 6 punti del punteggio totale del quoziente intellettivo (p < 0,01) e della maggior parte degli altri indicatori (capacità di ragionamento, memoria e capacità verbali, tutte con p < 0,05). Sia il livello di istruzione materno che il quoziente intellettivo materno sono associati con un più basso livello di arsenico derivante dall’assunzione di acqua, riflettendo probabilmente comportamenti che ne hanno limitato l’esposizione (es.: filtri per l’acqua, scelte residenziali). Inoltre, sia l’arsenico derivante dall’assunzione d’acqua (WAs) che i parametri materni sono associati con il distretto scolastico”. In sintesi “la portata dell’associazione tra l’arsenico derivante dall’assunzione d’acqua ed il quoziente intellettivo dei bambini aumenta la probabilità che livelli di arsenico superiori a 5 μg/L (WAs ≥ 5 μg/L), ben noti negli Stati Uniti, siano una minaccia per lo sviluppo dei bambini”.
Articolo originale in www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=A+cross-sectional+study+of+well+water+arsenic+and+child+IQ+in+Maine