Ma in Giappone la situazione è gravissima
di LEXDC SIENA
SIENA. Nonostante la gravità sempre più evidente del disastro nucleare in Giappone, che ha raggiunto nella giornata di mercoledì il livello 6, con aumento di esplosioni e radioattività talmente elevata da far sospendere il lancio di acqua dagli elicotteri per raffreddare i reattori sostituendoli con cannoni ad acqua, Arpat comunica che il monitoraggio preventivo in atto sulla radioattività in Toscana sta dando esiti negativi e tutto è nella norma. Ispra, l’organismo che raccoglie i dati trasmessi da tutte le Arpa regionali, nel comunicato delle ore 19 ci riferisce che in Giappone “La situazione radiologica registrata all’ingresso principale della centrale di Fukushima Daiichi il giorno 16 marzo, fra le ore 10 e 11 ora locale, oscillava tra 0,81 milliSv/h e 3,4 milliSv/h, con un valore massimo di 6,4 mSv/h. Nella città di Fukushima alle ore 3 del 16 marzo (ora locale) veniva rilevata una intensità di dose pari a 18,6 microSv/h. Nella città di Tokio alle ore 13 del 15 marzo veniva rilevata una intensità di dose pari a 0,144 microSv/h e alle 9 del 16 marzo una intensità pari a 0,089 microSv/h (valori nelle fluttuazioni del fondo ambientale), secondo i tecnici italiani della Protezione Civile presenti nella capitale giapponese “Roma è più radioattiva di Tokyo” per definire il livello di sicurezza che c’è nella capitale nipponica. Nel raggio tra i 30 ed i 60 Km a nord-ovest dall’impianto, tra le 9:50 e le 10.50del 16 marzo sono stati rilevati valori d’intensità di dose che vanno dai 12,5 ai 25,3 microSv/h”, che non dovrebbero avere conseguenze negative sulla salute dei cittadini esposti.
Prosegue intanto l’inserimento di acqua nelle unità 1,2 e 3, pur permanendo nelle tre unità difficoltà nello stabilizzare il livello dell’acqua del nocciolo dei reattori a causa dell’assenza dell’alimentazione elettrica nella centrale, ma i tecnici della Tepco pensano che nella notte ora italiana riusciranno a ripristinare l’alimentazione alle pompe che versano l’acqua nelle piscine dei reattori. Il presidente dell’autorita’ americana che regola l’attività nucleare in Usa, Gregory Jaczko, ha dichiarato nel corso di un’audizione al Congresso che il serbatoio di stoccaggio del reattore 4 della centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, non contiene piu’ acqua, il che potrebbe causare livelli ”estremamente elevati” di radiazioni, ma secondo Japan Today le autorità giapponesi avrebbero smentito. Jaczko non ha spiegato come sia entrato in possesso dell’informazione, ma presso la centrale ci sarebbero esperti americani. Hanno a disposizione anche un Drone, l’aereo-spia senza pilota usato in Iraq e Afghanistan, e temono che la fusione possa essere “sul punto di vomitare materiale radioattivo”. La Ue ha disposto il blocco delle importazioni di alimenti made in Japan, anche se hanno un valore commerciale limitato di appena 65 milioni di euro.
Intanto monta la polemica sulla Tepco, la società che gestisce l’impianto atomico di Fukushima. Secondo Greenpeace, l’azienda sarebbe responsabile di mancati controlli, incuria e manomissioni nella gestione degli impianti: “La Tepco ha falsificato per oltre vent’anni i dati sulle violazioni alle disposizioni di sicurezza nei suoi reattori, con decine di resoconti truccati presentati alle autorità di controllo”. Oltre le truffe ci sarebbero morti sul lavoro e incidenti agli impianti con conseguenti fughe di vapori e liquidi radioattivi nell’ambiente. Ac cuse pesanti che però l’associazione ambientalista dice di poter dimostrare colpo su colpo, anche avvalendosi di inchieste di autorevoli testate giornalistiche come Der Spiegel. I commenti nei blog italiani su internet si sprecano: se viene meno la tradizionale rigorosità e moralità giapponese, cosa succederebbe a una centrale nucleare in Italia, messa sotto le grinfie dei soliti noti?
Stati Uniti e gran Bretagna hanno consigliato a loro cittadini residenti in Giappone di spostarsi al almeno 80 km da Fukushima. Il disastro nucleare ha catalizzato così tanto l’interesse del mondo e delle autorità di Tokyo da mettere in secondo piano il combinato terremoto di magnitudo 9.0 Richter+ tsunami che ha causato oltre 10.000 morti, altrettanti dispersi e lasciato in condizioni gravissime qualche milione di giapponesi alle prese con freddo, neve, carenza di alimentazione e di posti letto, mentre lunghe file di persone tentano di sfuggire perfino dalla capitale per spostarsi nel Sud del Giappone. L’esasperazione per la situazione sembra mettere in crisi perfino la disciplina e l’imperturbabilità dei nipponici. Sui blog giapponesi le critiche verso la cattiva e incompleta capacità di comunicazione e informazione del governo si stanno facendo molto aspre: i cittadini hanno l’impressione che spesso le autorità “tirino ad indovinare” cosa stia succedendo. Sinceramente da italiano li sento molto vicini.