Le nuove regole aiutano chi vuole fare finta di nulla
di LEXDC SIENA
VALDELSA. Valdelsa senese. La bassa pressione della settimana fino al 21 febbraio ha “protetto” i cittadini dalle polveri sottili quasi fino alla fine del mese, anche se è tornato un po’ di sole sulle nostre valli. E tra alti e bassi “legali” lo sforamento c’è stato proprio domenica 27, valore del PM10 54 millesimi di millimetro, portando il numero degli sforamenti stessi dal primo gennaio 2011 alla cifra di ben 14. Chiaramente nessuno fa qualcosa per la salute dei cittadini, e le nuove regole inventate in Regione con la scusa di recepire direttive comunitarie – che dicono tuttaltro – aiutano chi vuole fare finta di nulla.
Purtroppo per chi governa, vicino a noi, in Toscana, c’è chi non può ignorare i fatti. A Carrara, per esempio. La polvere di marmo che sfarina dai camion che attraversano la città è soffice ma compatta e bianca: si vede chiaramente, non come i PM10, e altrettanto chiaramente si respira con gli esiti che ben potete immaginare. Il sindaco della città viene così costretto dalla “storica” centralina della Lugnola a bloccare la circolazione ogni tre sforamenti già da molto tempo, e le associazioni di cittadini sono sempre sul piede di guerra. Ora, grazie al cielo, con la nuova normativa regionale la centralina che dice il vero diventa fuorilegge perchè catalogata “di traffico” invece che “di fondo”. Le associazioni di industriali del marmo e dei camionisti hanno già fatto appello a che il traffico non si blocchi più, perchè “per legge” le polveri di marmo che cadono durante il trasporto attraverso Carrar a ora non inquinano più.
Come se quella cosa bianca non si potesse vedere, in terra, a Carrara… pensate se i PM10 si potessero vedere a Poggibonsi! Che so, di un bel colorino verde, pardon green, che fa tanto pendant con la vocazione “ecologica” della Regione Toscana e della Provincia di Siena. Pensate se si potesse ripristinare la centralina di Largo Campidoglio, dentro quella casetta di mattoni sul lungofiume, di fronte alla Coop. Potrebbero venire fuori i numeri della vergogna odierna, come quando era attiva, quando dal 12 gennaio 2010 al 26 gennaio 2010 ha sforato per 15 giorni CONSECUTIVI, come ben relaziona il sito internet di Arpat, e poi altre 12 volte fino alla inopinata chiusura del 24 febbraio 2010, fatta senza strombazzamenti sulla stampa e senza uno straccio di spiegazione pubblica. Perchè tutto ciò, ora, non è più reato nè omissione: hanno cambiato la legge, hanno gabbato il santo, ma è la stessa aria che respirano lor signori, non solo noi comuni mortali.