La presenza di un sindaco può costituire o sostituire quella di un’intera cittadinanza?
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – Alla fine del dibattito di Firenze del 15 luglio scorso sul tema “Carta di Abbadia San Salvatore – Regole per la buona geotermia”, il sindaco badengo Fabrizio Tondi, presidente dell’incontro, aveva annunciato che tutti gli atti sarebbero stati messi “a disposizione, come potrà essere visionato il video delle circa dieci ore di lavori svolti. Non c’è nessun tentativo di “celare” niente, nessun tentativo di fare “blitz”. C’è solo un responsabile comportamento finalizzato a capire se la geotermia è davvero un “mostro” o è una risorsa che può dare ricchezza… Devo sottolineare che gli interventi, di grande spessore, hanno affrontato tutti i temi legati alla geotermia: da quelli ambientali, a quelli paesaggistici. Insomma una giornata positiva, perché capire, studiare, approfondire sono elementi, a mio giudizio, importantissimi che ognuno di noi ha il dovere, specialmente quando si gestisce il bene comune, di approfondire con grande rigorosità”.
All’incontro hanno potuto partecipare solo gli invitati e l’unico resoconto rintracciabile nel Web continua ad essere quello datato 20 luglio di Sauro Secci, che così inquadra il dibattito: ”Si è trattato del primo incontro finalizzato finalmente a mettere attorno ad un tavolo le ragioni dei comitati dei cittadini con quelle di associazioni come Giga, che da anni lottano per l’avvento della nuova geotermia 2.0 nel paese che ne è stato la culla per una fonte veramente rinnovabile e davvero irrinunciabile nella meravigliosa coralità che le fonti rinnovabili sono chiamate ulteriormente a rafforzare in questa irreversibile e bellissima rivoluzione energetica in atto, verso un modello energetico distribuito, finalmente davvero democratico, intelligente, efficiente, sostenibile e soprattutto con l’irrinunciabile presenza della cittadinanza … Davvero ricchissimo il tavolo dei relatori, chiamati a far parte del Tavolo scientifico ed alla elaborazione de La Carta di Abbadia San Salvatore – Regole per la Buona Geotermia. Si tratta di un documento che si pone l’obiettivo di definire ed indicare le “Linee Guida” fondamentali da adottare per favorire lo sviluppo di best practices tecnologiche e ambientali tali da permettere l’affermazione di una filiera geotermica sostenibile e pienamente compatibile con le peculiarità socio-economiche ed ambientali del territorio”.
Si può soprassedere sull’evidente ridondanza ed enfasi del resoconto per chiedersi se sia giusto parlare di “mettere intorno a un tavolo le ragioni dei comitati di cittadini con quelle di associazioni … che da anni lottano per l’avvento di una nuova geotermia”. Forse questo è un obiettivo lontano, ma la rete NOGESI (no alla geotermia speculativa e inquinante) e SOS geotermia, coordinamento dei movimenti per l’Amiata, avevano da tempo rifiutato l’invito, “ritenendo l’evento una operazione strettamente finalizzata a giustificare la speculazione geotermica”. Dal resoconto stesso non risulta la partecipazione di altri comitati e associazioni. Risulta invece, nonostante il ristretto spazio concesso, che lo studioso Andrea Borgia abbia confermato che “la geotermia fatta fino ad oggi non è né rinnovabile né tanto meno sostenibile”. Poco lo spazio, rispetto agli altri interventi, concesso anche all’altra voce fuori dal coro, il Dottor Mauro Chessa, “che ha portato alla attenzione dei partecipanti la geotermia come questione sociale anche per come è stata gestita in questi decenni in Italia e specificatamente nell’area amiatina. Una notazione particolare portata all’attenzione anche per una più attenta riflessione degli intervenuti, ha riguardato un tracciante come le emissioni di ammoniaca, delle quali ben il 2% delle emissioni europee è imputabile alla centrale di Bagnore (Santa Fiora)”. Nel resoconto di Secci si parla inoltre di “irrinunciabile presenza della cittadinanza”.
La presenza di un sindaco può costituire o sostituire quella di un’intera cittadinanza? O forse si fa riferimento “al presupposto che decisioni in questo settore non potranno prescindere dal parere finale dei cittadini, compreso il ricorso a referendum se si dovesse giungere alla eventuale costruzione di centrali nel territorio comunale”, come scritto nel programma di coalizione per l’elezione di Fabrizio Tondi? Del resto l’esplicito riferimento del sindaco ai propri tentativi, anche attraverso gli incontri messi in cantiere, di “far abbassare i livelli di avversità registrati, su questa materia, fino ad oggi”, appaiono una chiara ammissione che la sua posizione sulla geotermia, se non minoritaria, non è da tutti condivisa. I suoi sforzi di ricerca di maggior consenso proseguiranno con un altro incontro “esterno”, lontano dal paese, programmato per il prossimo 4 settembre, nell’ambito dell’Ecofuturo Festival 2015, presso la struttura Alcatraz di Jacopo Fo, a Gubbio in “consolidamento di questa prima sessione di Firenze”.