"Come mai il sindaco, non ha ritenuto opportuno informare il gruppo consiliare della lista civica Abbadia Futura e i comitati?"
di Fabrizio Pinzuti
AMIATA – Sulla “buona geotermia” del sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi, che il 15 luglio “presiederà” a Firenze una riunione sul tema “la carta di Abbadia San Salvatore – Regole per la buona geotermia”, si leva la protesta, dopo il giudizio fortemente critico degli ambientalisti di SOS Geotermia e della rete NOGESI, anche del gruppo consiliare della lista civica Abbadia Futura.
“Con stupore, inizia il comunicato, ci chiediamo come mai il sindaco non abbia ritenuto opportuno convocare il consiglio comunale per discutere un argomento di questa portata prima di andare a presiedere in regione una riunione di questo livello e per quale motivo ha tenuto all’oscuro il gruppo della lista civica Abbadia Futura. Come è noto in data 19 febbraio 2015 il gruppo Abbadia Futura ha presentato una interrogazione con risposta scritta su esplorazioni geotecniche, geoelettriche e geosismiche nel territorio di Abbadia San Salvatore da parte della società Sorgenia Geothermal, facendo riferimento alla legge di moratoria approvata dalla regione Toscana, per la quale si chiedeva di bloccare le ricerche della società Sorgenia, considerando quanto affermato dal piano ambientale energetico regionale, approvato insieme alla moratoria dei permessi che riconosce la specificità dell’Amiata, dove la potenza raggiunta con la risorsa geotermica, costituisce il punto di equilibrio tra il suo sfruttamento e la vocazione socio-economica del territorio. Come mai il sindaco, non ha ritenuto opportuno informare il gruppo consiliare della lista civica Abbadia Futura e i comitati? Non si capisce con quale criterio siano stati dati gli inviti e chi parteciperà a questa riunione in regione e con quale mandato e motivazioni il sindaco di Abbadia San Salvatore si presenta in regione per siglare “la Carta di Abbadia San Salvatore- Regole per la buona geotermia” senza avere il consenso del consiglio comunale e senza mettere a conoscenza i consiglieri comunali del tipo di tecnologie proposte e senza almeno una assemblea con i cittadini”.
Stringata la risposta del primo cittadino badengo: “non siamo di fronte a nessuna decisione, stiamo affrontando i temi legati allo sviluppo tecnologico che offre una geotermia sicura, siamo coerenti con quanto dichiarato in campagna elettorale. Quando le idee, i confronti sugli studi, saranno chiari è ovvio che ci presenteremo in consiglio comunale per un confronto aperto e costruttivo. Non credo che il sindaco di nessun paese debba informare il consiglio comunale sulla sua agenda quotidiana, su incontri che hanno il principale scopo di conoscere, capire un tema e non certo quello di decidere nulla”.
Da parte nostra qualche breve osservazione.
Se si partecipa a una riunione per “conoscere e capire”, la funzione più consona è quella dell’uditore, non del presidente, ma non facciamo questione di etichette. Le posizioni prevalenti dell’opinione pubblica badenga fino a qualche tempo fa, puntualmente tradotte in volontà politiche espresse in documenti consiliari approvati a larga maggioranza, erano – e rimangono, almeno a quanto ci risulta – di contrarietà alla geotermia e a insediamenti di centrali geotermiche nel territorio comunale, anche a costo di non beccare un centesimo per “compensazioni”. Il successo nelle ultime elezioni, anche con una diversa campagna elettorale sulla geotermia, può comportare un repentino stravolgimento, o anche una semplice modifica, delle precedenti posizioni? I temi della campagna elettorale, anche quando espressi in documenti politici, sono sempre elastici e non sempre vengono percepiti nella loro dimensione o prospettiva. Non sarebbe il caso che “ridare la parola diretta ai cittadini”, come lo stesso sindaco Tondi ha affermato nel convegno sulla geotermia ad Abbadia del 22 novembre scorso, sia far esprimere preliminarmente gli elettori, anche attraverso un referendum consultivo come avvenuto recentemente a Casole D’Elsa, anziché far esprimere loro un giudizio finale su un percorso di cui possono non aver seguito l’iter? Una consultazione popolare sarebbe una legittimazione che annullerebbe per di più il facile gioco di opposizioni e ambientalisti nell’accusare il primo cittadino di voler tenere la popolazione all’oscuro di tutto. E’ vero che un sindaco, per usare le parole stesse di Tondi, deve “bilanciare diverse esigenze di sviluppo”; non è però meno vero che la giustificazione del suo passaggio da posizioni, come quelle da lui tenute fino a qualche tempo fa in qualità di esponente di spicco dei comitati, di assoluta intransigenza e inconciliabilità ad altre favorevoli, o possibiliste, in tema di geotermia, con un ravvedimento autonomo (“non sono un integralista” ebbe ad affermare in un convegno di qualche anno fa presso i locali della Macchia Faggeta), può bastare a lui sul piano personale per spiegare la sua “conversione” alla geotermia, o la sua volontà di analizzarla meglio, ma incontri qualche difficoltà ad essere accettata sul piano politico e amministrativo.