Obiettivi, eventi, raccolta dati per cittadini consapevoli e politiche adeguate
di Letizia Pini
SIENA. Ambiente, sostenibilità, carbon neutrality: sono temi ormai dibattuti ampiamente e di cui spesso tutti ci fregiamo di conoscere. Ma come spesso accade per ciò che è nuovo e non fa parte ancora del quotidiano, spesso è solo facciata o conoscenza superficiale dell’argomento. Partiamo allora da qui: da cosa sul nostro territorio non è apparenza ma realtà e già da più di un decennio ma come, purtroppo, in un processo di transizione nei cambiamenti climatici che stiamo vivendo ancora non ci sia quell’abitudine a rendere sostenibili e consapevoli le nostre attività, pubbliche, private e professionali. Molto ancora c’è da fare, molto si sta già facendo ma sul nostro modello -quello della Carbon neutrality della provincia di Siena – si stanno attrezzando anche in altre parti d’Italia e del mondo. Ne abbiamo parlato con Simone Bastianoni, professore ordinario di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali e delegato al Sostenibilità per l’Università degli Studi di Siena, Presidente dell’ ALLEANZA TERRITORIALE CARBON NEUTRALITY.
D.: Cosa è l’Alleanza Territoriale Carbon Neutrality?
“L’Alleanza territoriale carbon neutral di Siena nasce nel momento in cui finiscono i poteri decisionali delle province in materia ambientale ed energetica e d’intorni per riempire un vuoto di potere. Fino ad allora l’operazione era stata virtuosa di tripla o quadrupla elica che vedeva coinvolti l’Università di Siena, la Provincia, la Fondazione Monte dei Paschi e il Sistema di certificazione Rina. Costituivano un loop in cui le informazioni giravano per una razionalizzazione e messa a terra dei dati raccolti in funzione previsionale di sviluppo futuro. L’Università forniva le informazioni alla Provincia, questa le usava per fare politiche territoriali, successivamente l’Università misurava l’effetto delle politiche scelte. Tutto ciò era sostenuto dalla Fondazione Monte dei Paschi e controllato dal Rina come agenzia di certificatore. Finito il potere della Provincia, Università e Fondazione si sono parlate per vedere come risolvere il vuoto che si era creato e la risposta è stata la creazione dell’Alleanza. Di fatto questa quindi nasce da membri fondatori che sono Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Università degli Studi, Comune, Provincia. Attorno a questi soggetti fondatori si tesse la rete che oggi arriva a più di 40 soggetti. L’Alleanza infatti è una rete informale in cui sono arrivati da subito Estra e Siena Ambiente, poi Sei Toscana, la Camera di Commercio e via via gli altri. Hanno aderito associazioni, imprese, associazioni di cittadini, scuole e altre realtà private e del Terzo settore. Ci sono varie forme di partecipazione dai fondatori, ai sostenitori e partner che assicurano anche un impegno economico, e gli ambasciatori che contribuiscono a far conoscere l’Alleanza. Si cerca di far capire che, partendo dalla situazione attuale ovvero dal fatto che la Provincia di Siena è Carbon Neutral – ovvero le emissioni di CO2 sono compensate dalle risorse boschive che abbiamo – se ciascuno di noi fa un pezzettino per migliorare se stesso, questa neutralità di carbonio viene mantenuta. Quindi quello che richiediamo a chi si associa all’Alleanza e tramite l’Alleanza, è di prendere impegni per migliorare sé stessi dal punto di vista ambientale e della sostenibilità per l’intera collettività e per l’ambiente che ci supporta”.
D.: Eventi come Conversarte, cosa hanno portato?
“In generale gli eventi di ConversAzioni servono per la divulgazione e per avvicinare più cittadini possibile agli argomenti di sostenibilità in generale e in particolare per la neutralità di carbonio, per fare capire che è possibile, che tutti possiamo e dobbiamo fare la nostra parte per un futuro verso il benessere fisico, mentale, sociale. Con ConversArte in particolare pensiamo che attraverso l’arte sia possibile anche rappresentare le idee di sostenibilità e neutralità di carbonio perché sono di per sé temi che necessitano un tempo lungo di spiegazione e invece con il bello rappresentato dall’arte diventa tutto più immediato. Tramite l’arte, l’emozione, il bello è possibile far capire in modo più immediato i nostri concetti. Comunicare attraverso la bellezza, aiuta”.
D.: Da poco è stato somministrato un questionario: quali dati state cercando?
“All’interno di un progetto dell’Università degli Studi di Siena – CREDO coordinato dal prof. Pierangelo Isernia – ci è stato dato l’incarico di capire in un’ottica di democrazia partecipata quale sia la percezione dei ‘senesi’ di tutta la provincia della carbon neutrality intorno a loro. Ci aspettiamo di comprendere quante persone siano realmente al corrente di questo aspetto della provincia di Siena ovvero quale sia il grado di consapevolezza in generale sulla sostenibilità e più nello specifico sulla carbon neutrality della provincia di Siena e sulle attività dell’Alleanza. Il questionario serve a vedere a quante persone siamo arrivati con la nostra attività in questi anni”
D.: Proprio in questo periodo è stato somministrato alla cittadinanza anche un altro questionario per sondare i comportamenti più o meno virtuosi nel centro storico. C’è una sovrapposizione tra i due o possibili future sinergie?
“Diciamo che ogni possibilità di sinergia è a favore di tutti. Noi andiamo a testare la consapevolezza sui temi affrontati che sono simili; l’altro questionario mira ai comportamenti dei singoli sugli stessi temi. Diciamo che i risultati dei due serviranno agli addetti ai lavori a meglio fotografare lo status quo per azioni future”
D.: Quale è il vostro rapporto con il mondo scolastico?
“Con le scuole di Siena e provincia abbiamo lavorato tanto sia per divulgare che per testare progetti concreti. Le scuole senesi stanno investendo molto sui temi della sostenibilità e carbon neutrality. L’Ist. Sarrocchi e il Roncalli hanno fatto dei progetti con grande competenza ed entusiasmo sulle energie marine per esempio. E la loro risposta ci ha ispirato a coinvolgerli ulteriormente. L’Ist. Bandini sta facendo molto al suo interno per cercare di migliorare le cose nella pratica quotidiana. I ragazzi sono degli ambasciatori formidabili e i più importanti forse anche per la loro modalità di comunicare tra di loro e nelle famiglie a più generazioni. Lavorare con loro oltre alla soddisfazione personale penso sia effettivamente molto utile per rompere gli schemi. Per fare la transizione c’è bisogno di passare da uno stato ad un altro stato e quelli che raccolgono meglio le sfide sono loro, i giovani. La nostra generazione è più pigra”.
D.: Passi futuri?
“Senz’altro nuove attività di comunicazione e una chiamata generale alla partecipazione. Presenteremo i nuovi dati gas serra della provincia verso ottobre. Nel frattempo il modello di carbon neutrality ‘provincia di Siena’ viene esportato in diverse parti del mondo. In Italia, Parma, Mantova, Belluno stanno facendo lo stesso processo anche mettendo su Alleanze. Il processo di decarbonizzazione verrà testato su 3 isole del Mediterraneo Brač , Creta e l’Isola d’Elba per mettere a punto dei piani per rendere carbon neutral le stesse. L’Università brasiliana Caxias do Sul con Ana Cristina Fachinelli Bertolini ha vinto un progetto copiando proprio la nostra esperienza. Le due Università stanno lavorando ad una collaborazione. I primi di marzo andrò in Brasile proprio a parlare della nostra esperienza.”.
D.: Cosa dire ai nostri lettori?
“Informatevi, seguiteci e cercate di essere voi stessi protagonisti di un cambiamento che ci riguarda tutti e di cui tutti siamo responsabili. Quello della sostenibilità è il futuro migliore possibile. Partecipare si può, esser consapevoli è un dovere per noi stessi e per la collettività”.
Scopri qui i vantaggi di vivere e produrre in un territorio carbon neutral: qui info sull’Alleanza o scrivere a info@carbonneutralsiena.it Su Alleanza Carbon Neutrality Siena per scegliere la tipologia di adesione più confacente alla propria realtà.
Un dovere di tutti, una piccola cosa che può fare una grande differenza.
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