di Annalisa Coppolaro
MURLO. Un incredibile risveglio, due notti fa intorno alle 3.30, per la piccola comunità di Murlo Castello, che nel cuore della notte ha udito un grosso boato, ‘’una specie di valanga’’, come raccontano alcuni residenti. Si sono affacciati e subito resi conto che il pino secolare , simbolo di Murlo Castello, era rovinosamente caduto a terra sbarbandosi completamente dal terreno.
Ma come può essere accaduto che una pianta esistente da circa duecento anni al limitare delle mura del borgo si sia accasciata a terra con un botto? Le teorie sono molte. I lavori realizzati dal comune che per molto tempo hanno mosso il terreno nella zona, al fine di creare magazzini sotterranei, toilette, parcheggi ed una discussa rotonda poco amata dai residenti, potrebbero aver destabilizzato l’antica pianta. Oppure il pino, che era in perfetta salute, potrebbe esser semplicemente ‘caduto’ a causa degli anni che pesavano sulla sua chioma. Molti avevano notato una crepa formatasi presso il tronco ed avevano denunciato la cosa al Comune che era prontamente intervenuto a controllare la situazione proprio il giorno 27. Infatti il Comune ha diramato un comunicato stampa ieri mattina dove si ringrazia la popolazione per aver collaborato come sempre con le istituzioni al riguardo. Nel comunicato il sindaco Antonio Loia parla di sostituire la pianta con altre che potrebbero andare a rimpiazzare quella appena caduta. L’albero è stato rimosso dai Vigili del Fuoco di Montalcino, ed ora giace sotto le mura, la base divisa in molte sezioni i cui anelli tradiscono la centenaria età di questa amatissima pianta simbolo del castello di Murlo. Rimane adesso da sperare, come molti si augurano, che il secondo pino presente sul luogo non venga semplicemente tagliato solo perchè potrebbe costituire un pericolo per la popolazione. Infatti alcuni residenti del comune vorrebbero muoversi per impedire che il taglio accada, magari auspicando la realizzazione di alcuni sostegni attorno al tronco del secondo pino, che adesso, da solo, resta a sentinella dell’ingresso del paese, un borgo che conta circa 1000 anni di storia.
MURLO. Un incredibile risveglio, due notti fa intorno alle 3.30, per la piccola comunità di Murlo Castello, che nel cuore della notte ha udito un grosso boato, ‘’una specie di valanga’’, come raccontano alcuni residenti. Si sono affacciati e subito resi conto che il pino secolare , simbolo di Murlo Castello, era rovinosamente caduto a terra sbarbandosi completamente dal terreno.
Ma come può essere accaduto che una pianta esistente da circa duecento anni al limitare delle mura del borgo si sia accasciata a terra con un botto? Le teorie sono molte. I lavori realizzati dal comune che per molto tempo hanno mosso il terreno nella zona, al fine di creare magazzini sotterranei, toilette, parcheggi ed una discussa rotonda poco amata dai residenti, potrebbero aver destabilizzato l’antica pianta. Oppure il pino, che era in perfetta salute, potrebbe esser semplicemente ‘caduto’ a causa degli anni che pesavano sulla sua chioma. Molti avevano notato una crepa formatasi presso il tronco ed avevano denunciato la cosa al Comune che era prontamente intervenuto a controllare la situazione proprio il giorno 27. Infatti il Comune ha diramato un comunicato stampa ieri mattina dove si ringrazia la popolazione per aver collaborato come sempre con le istituzioni al riguardo. Nel comunicato il sindaco Antonio Loia parla di sostituire la pianta con altre che potrebbero andare a rimpiazzare quella appena caduta. L’albero è stato rimosso dai Vigili del Fuoco di Montalcino, ed ora giace sotto le mura, la base divisa in molte sezioni i cui anelli tradiscono la centenaria età di questa amatissima pianta simbolo del castello di Murlo. Rimane adesso da sperare, come molti si augurano, che il secondo pino presente sul luogo non venga semplicemente tagliato solo perchè potrebbe costituire un pericolo per la popolazione. Infatti alcuni residenti del comune vorrebbero muoversi per impedire che il taglio accada, magari auspicando la realizzazione di alcuni sostegni attorno al tronco del secondo pino, che adesso, da solo, resta a sentinella dell’ingresso del paese, un borgo che conta circa 1000 anni di storia.