CHIUSI. Ripartiranno a settembre i lavori della pensilina della stazione di Chiusi. Dopo la pausa estiva si apporteranno gli accorgimenti concordati con il Genio civile per consolidare la struttura: si tratta di interventi di irrigidimento, da realizzare sul fronte posteriore della copertura, lato stazione, che non modificheranno l’aspetto della struttura, ormai quasi ultimata.
La pensilina è stata costruita con materiali “contemporanei” come il vetro e l’acciaio, di dimensioni tali da poter contenere un pullman, attesa con curiosità dai cittadini e da coloro che utilizzano la stazione: consentirà di scaricare i bagagli o scendere dai mezzi pubblici rimanendo al coperto. Gli interventi ancora necessari sono minimi: due coppie di pilastri della parte posteriore (analoghi a quelli anteriori, di 10 per 6 centimetri di diametro) che adesso sono scollegati tra loro, diventeranno un unico pilastro di 110 per 60 centimetri, attraverso l’inserimento di nuove lamiere strutturali al loro interno, allo scopo di scongiurare una eventuale oscillazione orizzontale. Saranno inseriti anche otto tiranti-puntoni di irrigidimento nella trave reticolare, con lo stesso scopo di stabilizzazione, che saranno praticamente invisibili. Si chiude così, dopo alcune settimane di attesa, una vicenda travagliata, nata da un mancato inserimento di un parametro da parte dell’ingegnere incaricato di definire i calcoli sulla stabilità (cosa diversa dal progetto architettonico, curato da Gianna Morgantini). Si è scoperto, purtroppo a lavori ormai avviati, che particolari condizioni atmosferiche avrebbero potuto provocare problemi di oscillazione laterale della struttura. Immediate le dimissioni dello stesso ingegnere, il quale ha messo a disposizione la propria polizza assicurativa per coprire i costi aggiuntivi, che saranno intorno ai 40 mila euro. Lamiere e puntoni saranno realizzati in officina, quindi posti in opera da Edilcentro.
“Occorreranno circa cinquanta giorni – osserva l’architetto Giulia Santarpia dell’impresa costruttrice – per completare i lavori. L’obiettivo è chiudere il cantiere a metà ottobre”. Questo significa che l’inaugurazione potrà avvenire in autunno inoltrato, dopo i collaudi. “I ritardi purtroppo capitano – osserva il sindaco Luca Ceccobao – quando si realizzano opere così impegnative. Ma non ci saranno ulteriori costi pubblici”. Il nuovo progettista e direttore dei lavori è l’ingegnere Marco Marchetti, mentre il progetto architettonico e rimasto all’architetto Morgantini dello studio Mork5, che aveva definito il progetto iniziale.