L'82enne eroe dello spazio statunitense non ha retto ad un intervento
NEW YORK. L’astronauta Neil Armstrong è morto per “le complicazioni postoperatorie” dopo l’intervento chirurgico di quadruplo bypass coronarico del 7 agosto scorso. Fu non solo il primo uomo sulla Luna ma anche l’americano grazie al quale gli Stati Uniti recuperarono – in piena Guerra Fredda – il doppio smacco che l’allora Unione Sovietica aveva inflitto a Washington. Prima con lo Sputnik, il primo satellite artificiale, in orbita il 4 aprile del 19567, e poi il 12 aprile 1961, con il maggiore Juri gagarin, il primo uomo nello spazio. L’America rimase tramortit e il 25 maggio 1961 fu l’allora presidente John F. Kennedy a dichiarare al Congresso che sarebbe stato “obiettivo nazionale” portare l’uomo sulla Luna entro la fine del decennio. La Nasa ci riuscì con la missione Apollo 11 e Armstrong, Aldrine Collins il 20 luglio del 1969.