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COLLE DI VAL D'ELSA. Un impegno comune per difendere la scuola pubblica italiana e i luoghi dove si formano i cittadini del futuro e si gettano le basi per una convivenza civile e per la crescita di una società moderna. Lo chiede Gabriele Marini, presidente del consiglio comunale di Colle di Val d’Elsa in vista della ripresa della scuola.
“In occasione del nuovo anno scolastico – continua Marini – voglio far arrivare il mio augurio di buon lavoro a tutto il personale delle scuole colligiane e, in particolare, ai cittadini di domani, alle bambine e ai bambini, alle studentesse e agli studenti, che da subito devono avere a cuore la loro città e sentirsi protagonisti delle scelte che vi si compiono. Per questo motivo, dovranno impegnarsi per rendere lo studio e il senso di responsabilità condizioni necessarie per promuovere una convivenza civile e per praticare una cittadinanza attiva e consapevole”.
“Non posso però – aggiunge Marini – non raccogliere lo stato di incertezza che sta attraversando il mondo della scuola, anche a Colle di Val d’Elsa, che ha davanti un futuro incerto a causa di interventi che non sembrano dettati da uno spirito riformista teso a migliorare ambiti e segmenti che magari non funzionano bene, ma, piuttosto, da logiche di risparmio che tagliano risorse in modo generalizzato, anche laddove le buone pratiche hanno fatto raggiungere punte di eccellenza al nostro sistema formativo. Il rischio è che anche nella nostra città – complessa per la sua storia industriale, per il forte flusso migratorio sia interno che esterno e per la crisi economica in atto – i tagli alla scuola di ogni ordine e grado determino una riduzione dell’offerta formativa e una contrazione dei tempi scolastici, mettendo in discussione significativi progetti di integrazione dei soggetti diversamente abili e stranieri, riducendo la qualità dell’offerta educativa e limitando fortemente il diritto allo studio. A tutto questo si aggiungono i costi sociali, dal momento che la riduzione dei posti di docenti e di personale Ata, ricoperti anche nel nostro territorio in gran parte da precari, genererà nuovi disoccupati senza alcuna tutela, che andranno ad ingrossare le fila delle persone senza lavoro, al fianco di persone colpite dalla crisi industriale nei settori, in particolare, del cristallo e del camper.
“Il consiglio comunale colligiano – conclude Marini – si dimostrerà, come è avvenuto nella precedente legislatura, molto attento e sensibile alle problematiche della scuola, cercando di raccogliere le voci di quel mondo e di mantenere, senza sottovalutare le difficoltà, gli standard qualitativi offerti dalle nostre scuole. Pochi giorni fa una precaria di una scuola della nostra città in attesa di stabilizzazione da dieci anni ha chiesto come può cambiare una società se non si investe sui giovani e sul loro diritto ad istruirsi. Con questo interrogativo che mi sento di far proprio, dobbiamo renderci conto che il futuro di un Paese e di una comunità passa dai banchi di scuola e dobbiamo agire andando oltre le differenze, anche di carattere politico, perché a nessuno sia scippato il proprio futuro”.