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CHIUSI. Il Sottogrottone ha trionfato nella palla al bracciale, dopo un’incredibile rimonta sul Granocchiaio, nella finale della palla al bracciale di Chiusi Scalo. È finita 16-12: il Granocchiaio sembrava condurre facilmente, fino al parziale di 12 a 5. Poi il black-out per la contrada verde e bianca, che aveva dominato ininterrottamente le ultime sette edizioni.La compagine gialla e nera ha azzeccato i cambi vincenti nel momento cruciale, grazie a Paolo e Francesco Ferretti, Luca Bacci, Andrea della Giovampaola, Niccolò Franceschini, Eugenio Scovacricchi i giocatori, Tommaso Bernardini il mandarino e Gianni Sonnati il capitano.
La gara conclusiva è stata avvincente, tutta giocata a colpi di "bracciale", un maglio di legno sagomato, in cui si inserisce la mano, che serve a colpire la pallina, messa in gioco da un mandarino che la lancia al battitore (il giocatore di fondo campo). Completano il terzetto dei giocatori la “spalla” e il “terzino”. Le regole sono quelle del tennis, salvo per il punteggio: si gioca al meglio dei 12 punti, con la finale a 16. Per il Sottogrottone si tratta della seconda vittoria dopo quella, storica, della prima edizione del torneo del 1981. Per la cronaca, la scorsa settimana aveva vinto il “braccialino” riservato ai ragazzi la Fornace, mentre il bracciale femminile era andato alle Biffe.
La palla al bracciale è l’evento più importante dei “ruzzi”: sinonimo di gioco, divertimento, e una gigantesca conca in rame è il premio andato alla contrada vincente. Nel nome è già spiegato il significato di un manifestazione che ha visto dieci giorni intensi, con eventi e una ricca offerta gastronomica. Ieri la delusione delle altre contrade è stata subito mitigata negli stand gastronomici allestiti nei pressi della stazione. A seguire l’immancabile serata danzante e, alle 23, estrazione del gioco “ruzza e vinci”, con premiazioni.
I Ruzzi della conca rappresentano un momento di aggregazione sociale fondamentale, in un centro abitato cresciuto in fretta intorno alla ferrovia, ma è anche un modo per recuperare uno sport quasi dimenticato. La manifestazione è, inoltre, un modo per celebrare la patrona della parrocchia. Prologo della manifestazione, le messe del mattino di martedì 8 settembre, la celebrazione eucaristica delle 18, e la solenne processione delle 21, lungo le vie di Chiusi Scalo.
La gara conclusiva è stata avvincente, tutta giocata a colpi di "bracciale", un maglio di legno sagomato, in cui si inserisce la mano, che serve a colpire la pallina, messa in gioco da un mandarino che la lancia al battitore (il giocatore di fondo campo). Completano il terzetto dei giocatori la “spalla” e il “terzino”. Le regole sono quelle del tennis, salvo per il punteggio: si gioca al meglio dei 12 punti, con la finale a 16. Per il Sottogrottone si tratta della seconda vittoria dopo quella, storica, della prima edizione del torneo del 1981. Per la cronaca, la scorsa settimana aveva vinto il “braccialino” riservato ai ragazzi la Fornace, mentre il bracciale femminile era andato alle Biffe.
La palla al bracciale è l’evento più importante dei “ruzzi”: sinonimo di gioco, divertimento, e una gigantesca conca in rame è il premio andato alla contrada vincente. Nel nome è già spiegato il significato di un manifestazione che ha visto dieci giorni intensi, con eventi e una ricca offerta gastronomica. Ieri la delusione delle altre contrade è stata subito mitigata negli stand gastronomici allestiti nei pressi della stazione. A seguire l’immancabile serata danzante e, alle 23, estrazione del gioco “ruzza e vinci”, con premiazioni.
I Ruzzi della conca rappresentano un momento di aggregazione sociale fondamentale, in un centro abitato cresciuto in fretta intorno alla ferrovia, ma è anche un modo per recuperare uno sport quasi dimenticato. La manifestazione è, inoltre, un modo per celebrare la patrona della parrocchia. Prologo della manifestazione, le messe del mattino di martedì 8 settembre, la celebrazione eucaristica delle 18, e la solenne processione delle 21, lungo le vie di Chiusi Scalo.