MURLO. E’ stata un’opera ispirata a Murlo, Genius Loci, di Rita Petti, a vincere il premio del Concorso d’arte ispirato a biodiversità e volontariato in Val di Merse organizzato dall’Associazione la collina con il contributo del CESVOT nell’ambito del Progetto Mappe di Comunità della Biodiversità in Val di Merse.
L’opera in acquarello è infatti ambientata intorno alle rovine dell’antichissimo Eremo agostiniano di Montespecchio, oggi sepolto dalla vegetazione ma depositario di studi di altissimo interesse vista l’importanza storica dell’eremo costruito nel 1100. Attorno all’Eremo si trovano rappresentate specie animali e vegetali tipiche della zona in modo poetico e realistico insieme.
Animali quali il picchio rosso, la robbia, lo sparviere, il succiacapre, il gatto selvatico, la puzzola, la salamandrina dagli occhiali sono rappresentati nel bosco di ornielli, sorbi e lecci, con un risultato di grosso impatto sia artistico che simbolico.
‘’Vedere, comprendere, rispettare, interagire, cogliere il valore della identità nella diversità – scrive l’artista – Tipicità come carattere proprio distintivo e contemporaneamente caratteristica spirituale che il luogo emana…Percepire il genius loci è recepire il carattere di un luogo…’’
Durante la conferenza svoltasi il 12 settembre a Monticiano sul tema delle Mappe della biodiversità sono stati attribuiti i premi a questa opera e a due opere segnalate, realizzate rispettivamente da Josè Enrique Alvarez e Arianna Papini. Le tre opere sono state scelte da una commissione composta da Barbara Anselmi, Leonardo Scelfo e Riccardo Testa.
La conferenza rappresenta una delle cinque fasi del progettoComunità Ecologica svoltosi nell’arco di un anno, da fine settembre 2008 a fine settembre 2009.
Alla conferenza di Monticiano, a cui hanno partecipati rappresentanti dei quattro comuni coinvolti, sono stati presentati i risultati del progetto delle mappe realizzate da adulti e ragazzi, a cui hanno preso parte i comuni della Val di merse, ossia Murlo, Monticiano, Chiusdino, Sovicille tramite un lavoro intorno ai temi della ricchezza naturalistica di questi territori per delineare i punti d’interesse a vari livello per quanto riguarda ambiente e storia del paesaggio.
Presente anche il presidente dell’Associazione la collina e responsabile del progetto Comunità ecologica Domenico Muscò, che ci ha raccontato l’origine di questa idea nel 2007.
‘’Le mappe di comunità …hanno consentito di attivare processi di conoscenza consapevole del patrimonio naturalistico della Val di Merse,-scrive Domenico Muscò- cioè sono stati costituiti alcuni gruppi di lavoro per la costruzione delle Mappe di comunità, stilomando la capacità di ‘lettura critica’ delle risorse del territorio e lo sviluppo di valori ambientali condivisi…peraltro il metodo-strumento della Mappa di comunità ha attivato processi di crescita della cultura naturalistica e della cittadinanza attiva attraverso un lavoro partecipato sui luoghi della biodiversità’’, continua Muscò nel libro appena pubblicato su questo tema, dal titolo Le mappe di comunità della biodiversità in Val di Merse.
Le scuole hanno realizzato le varie mappe con visite al territorio, raccolta di campioni di foglie, sassi, piume, tracce varie di natura locale per poi raccogliere i dati in un unico progetto su carta, dai diversi titoli. La scuola di Chiusdino ha realizzato ‘’Il fiume viaggiatore’’, i ragazzi di Monticiano ‘’La mappa del tesoro’’, la scuola di Murlo ha creato ‘’Murlo il sentiero della biodiversità’’, e quella di Sovicille ha creato ‘’Gli esploratori della IV B e il tragitto del bosco di Orgia’’. Tutti i percorsi delle classi coinvolte sono raccolti e fotografati , appunto, nel libro ‘’Le mappe di comunità della Biodiversità’’, che raccoglie anche schede di tantissime specie animali e vegetali della Val di Merse, e sono stati anche presentati in tutta la loro ricchezza al convegno, insieme alle mappe realizzate dagli adulti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni.
‘’L’esperienza delle mappe – scrive ancora Domenico Muscò – ha consentito di creare nuove relazioni affettive tra persone e luoghi della Val di Merse promuovendo e valorizzando le capacità e competenze dei luoghi in cui si vive,che hanno permesso di rafforzare il senso d’appartenenza al territorio di vita e valorizzare il suo patrimonio naturalistico’’. ‘’Ha poi consentito – conclude Muscò – ai bambini delle scuole primarie di meglio orientarsi nel loro ambiente di vita e comprendere la peculiare identità naturalistica della Val di Merse’’.