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COLLE VAL D'ELSA. L’assessore alla cultura, Federica Casprini, spiega Il recupero dell’ex Conservatorio di San Pietro, che ospiterà non solo le opere contenute attualmente nel Museo civico e diocesano d’arte sacra e quelle di alcuni importanti istituzioni statali, ma anche nuovi spazi dedicati ai colligiani Mino Maccari, Romano Bilenchi e Walter Fusi.
“I lavori edili nella parte centrale dello stabile dell’ex conservatorio di San Pietro – afferma Casprini – sono ormai in fase conclusiva ed entro la fine dell’anno è prevista anche la fornitura degli infissi. L’amministrazione comunale sta lavorando, insieme alla Soprintendenza, alla Fondazione Musei Senesi e alla Regione Toscana, ad un progetto che possa riunire i musei colligiani in un’unica struttura, nel rispetto delle recenti direttive normative che consentono l’acquisizione di finanziamenti e per abbattere notevolmente i costi di gestione, dando una valorizzazione più ampia al patrimonio storico e artistico locale, che va dagli etruschi al design dei nostri giorni”.
“Le politiche di promozione museale – spiega ancora Casprini – si basano essenzialmente su esposizioni ed eventi a carattere temporaneo, capaci di fidelizzare il pubblico e di accrescere il numero dei visitatori. Questi spazi attualmente mancano a Colle di Val d’Elsa e la loro necessità è avvertita soprattutto dalla cittadinanza che da sempre accoglie con piacere ed entusiasmo le proposte culturali legate alle arti visive. È anche per questo motivo che occorre recuperare al più presto gli ambienti del complesso dell’ex San Pietro e continuare a lavorare per la sua prossima riapertura”.
“Lo scorso giugno – continua l’assessore – in occasione della riapertura del Museo civico e diocesano d’arte sacra dopo i lavori di rifacimento del tetto, l’amministrazione comunale ha presentato il progetto di recupero e allestimento dell’ex Conservatorio di San Pietro, alla presenza del funzionario della Regione Toscana per il settore musei, Claudio Rosati; del presidente della Fondazione Musei Senesi, Gianni Resti; di Monsignor Giuseppe Acampa e del Soprintendente Gabriele Borghini. Successivamente, è stato realizzato un depliant informativo, in distribuzione gratuita presso il museo, per illustrare le attività di ricerca condotte, i recuperi, i restauri e le acquisizioni alle quali stiamo lavorando da anni”.
“Le collezioni comunali – conclude Casprini – hanno delle peculiarità specifiche che si legano in maniera inscindibile al territorio, mentre il problema della scarsità di visitatori è un aspetto diffuso, che interessa tutti i musei italiani, ad eccezione di casi molto rari. Occorre ricordare che l’afflusso dei visitatori, non sempre è un criterio per misurare l'importanza e il prestigio di un museo: nel 1921 ‘La Società degli Amici dell'Arte’, quando costituì il Museo civico a Colle di Val d’Elsa, non aveva l’obiettivo di raggiungere un grande numero di visitatori, ma di raccogliere e, soprattutto di conservare, le opere d'arte legate al territorio, per raccontare alle generazioni future la storia e la cultura di questa città e della sua zona”.
“I lavori edili nella parte centrale dello stabile dell’ex conservatorio di San Pietro – afferma Casprini – sono ormai in fase conclusiva ed entro la fine dell’anno è prevista anche la fornitura degli infissi. L’amministrazione comunale sta lavorando, insieme alla Soprintendenza, alla Fondazione Musei Senesi e alla Regione Toscana, ad un progetto che possa riunire i musei colligiani in un’unica struttura, nel rispetto delle recenti direttive normative che consentono l’acquisizione di finanziamenti e per abbattere notevolmente i costi di gestione, dando una valorizzazione più ampia al patrimonio storico e artistico locale, che va dagli etruschi al design dei nostri giorni”.
“Le politiche di promozione museale – spiega ancora Casprini – si basano essenzialmente su esposizioni ed eventi a carattere temporaneo, capaci di fidelizzare il pubblico e di accrescere il numero dei visitatori. Questi spazi attualmente mancano a Colle di Val d’Elsa e la loro necessità è avvertita soprattutto dalla cittadinanza che da sempre accoglie con piacere ed entusiasmo le proposte culturali legate alle arti visive. È anche per questo motivo che occorre recuperare al più presto gli ambienti del complesso dell’ex San Pietro e continuare a lavorare per la sua prossima riapertura”.
“Lo scorso giugno – continua l’assessore – in occasione della riapertura del Museo civico e diocesano d’arte sacra dopo i lavori di rifacimento del tetto, l’amministrazione comunale ha presentato il progetto di recupero e allestimento dell’ex Conservatorio di San Pietro, alla presenza del funzionario della Regione Toscana per il settore musei, Claudio Rosati; del presidente della Fondazione Musei Senesi, Gianni Resti; di Monsignor Giuseppe Acampa e del Soprintendente Gabriele Borghini. Successivamente, è stato realizzato un depliant informativo, in distribuzione gratuita presso il museo, per illustrare le attività di ricerca condotte, i recuperi, i restauri e le acquisizioni alle quali stiamo lavorando da anni”.
“Le collezioni comunali – conclude Casprini – hanno delle peculiarità specifiche che si legano in maniera inscindibile al territorio, mentre il problema della scarsità di visitatori è un aspetto diffuso, che interessa tutti i musei italiani, ad eccezione di casi molto rari. Occorre ricordare che l’afflusso dei visitatori, non sempre è un criterio per misurare l'importanza e il prestigio di un museo: nel 1921 ‘La Società degli Amici dell'Arte’, quando costituì il Museo civico a Colle di Val d’Elsa, non aveva l’obiettivo di raggiungere un grande numero di visitatori, ma di raccogliere e, soprattutto di conservare, le opere d'arte legate al territorio, per raccontare alle generazioni future la storia e la cultura di questa città e della sua zona”.