Mercato residenziale e mutui in calo in Toscana
SIENA. In Toscana, nei primi sei mesi del 2013 si sono vendute 1929 case in meno rispetto allo stesso periodo del 2012: 14790 contro 12861. Un dato che riassume il grave stato di crisi dell’edilizia residenziale nella nostra regione, che soffre più di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto quando si parla di compravendita di case. Lo dicono i numeri del settimo rapporto sul mercato residenziale italiano ed i mutui alle famiglie, redatto da Banca Monte dei Paschi in collaborazione con l’Ance Toscana. I minimi storici a livello nazionale sono stati raggiunti nel 2012 (-25,7% nelle compravendite rispetto all’anno precedente) ma i dati del primo semestre del 2013 indicano un grave calo di fatturato del settore (-26%).
Tornando all’analisi dei dati delle transazioni residenziali, si vede come esse si siano ridotte a livello nazionale nei primi due trimestri del 2013: l’unico spiraglio positivo è che si è ridotta la velocità di caduta che è stata nel primo trimestre del -13,8% a/a e del -7,7% a/a nel secondo trimestre, contro il -19,5% a/a ed il -25,2% a/a dei corrispettivi trimestri del 2012. Nel primo semestre del 2013 la contrazione delle compravendite in Emilia Romagna è stata del -9% a/a (era il -26% nel primo semestre 2012), in Veneto del -12% a/a (era il -26%), in Lombardia del -13% a/a ( era il -21%) ed in Toscana sempre il -13% a/a (era il -23%).
Nella graduatoria delle province delle quattro regioni analizzate, costruita in base alla misura delle variazioni negative, il gruppo delle migliori dieci, aperto da Massa il cui dato non varia, è composto da quattro province toscane (Massa, Lucca, Siena e Prato), quattro province emiliane (Bologna, Parma, Reggio Emilia e Modena) cui si aggiungono Mantova per la Lombardia e Vicenza per il Veneto. Il gruppo delle peggiori dieci, chiuso da Pistoia con il peggior dato in assoluto (-24%) è composto da quattro province della Toscana (oltre a Pistoia anche Arezzo, Grosseto e Pisa), quattro della Lombardia (Como, Cremona, Sondrio e Varese) cui si aggiungono Rimini e Belluno.
Oltre ai dati già illustrati per il secondo trimestre del 2013, in Toscana le compravendite sono in calo sia nei comuni capoluogo (da 2.804 a 2.634) che in quelli non capoluogo (da 4.850 a 4.166). Dai dati su base provinciale, nel secondo trimestre del 2013 si attenua la caduta in cinque province (Arezzo Pistoia Grosseto Livorno Prato) mentre resta stabile a Firenze e Massa Carrara. Si aggrava invece a Lucca e Pisa, maglia nera assoluta con Pistoia. Segnali positivi giungono invece dai comuni capoluogo: se nel primo semestre 2013 si era avuto un calo generalizzato in tutte le province fino al -40,6% di Siena ed il -29,5% di Pisa, nel 2013 emergono segnali di crescita: oltre al recupero (+33,8%) di Siena a Lucca e Massa si hanno incrementi delle compravendite nell’ordine del 6-7%. Pur riducendosi, restano particolarmente negativi i dati di Pistoia, Pisa, Grosseto ed Arezzo.
Nei comuni non capoluoghi l’attenuazione della caduta non porta nessuna provincia a collocarsi nell’area della crescita. Peggiora l’andamento di Arezzo e Siena. Nessun miglioramento si segnala a Pistoia dove si resta ad una contrazione delle compravendite assai elevata. Leggere attenuazioni si avvertono a Pisa e Grosseto dove il calo permane su livelli comunque alti.