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di R. Zelia Ruscitto
SIENA. Doveva essere un momento di ascolto più che di confronto l'appuntamento senese con Governinforma, il “format” – così è stato più volte definito dai rappresentanti del Governo – pensato e realizzato dal Ministro per l'attuazione del programma, Gianfranco Rotondi.
Un tour che, portando l'Esecutivo a contatto con le realtà della provincia italiana, così frastagliata e caratterizzata da elementi di unicità, dovrebbe sulla carta aiutare a comprendere e quindi a legiferare – o anche solo ad intervenire – tenendo conto delle molteplici esigenze della nazione.
Di fatto, l'appuntamento senese di GoverInforma è stato caratterizzato dalla mancanza di due dei tre ministri attesi. Mancava il Ministro alle Infrastrutture e trasporti Matteoli ed il Ministro ai Beni culturali, Bondi.
Presente, invece, il Ministro Rotondi a cui è toccato il compito di affrontare la platea del teatro dei Rinnovati, per l'occasione equamente – o quasi – diviso tra sostenitori ed “oppositori” del Governo,
Proprio come in uno stadio di calcio le due tifoserie si sono a volte fronteggiate, con toni subito placati con eleganza e discrezione dalle forze dell'ordine.
Molti i rappresentanti del centro destra: dagli esponenti di Forza Italia a quelli di Alleanza Nazionale a quelli della Lega Nord.
Presenti, ovviamente, e di segno opposto, tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Siena, raccolti a destra del palco, perfettamente visibili per il tricolore indossato.
A rappresentarli sul palco il sindaco di Siena, Maurizio Cenni che, approfittando dell'intervento di saluto e di benvenuto, ha tracciato le “linee guida” dell'incontro.
Un intervento deciso e per nulla disposto a sconti, quello pronunciato dal sindaco Cenni al quale gli altri rappresentanti del territorio si sono rifatti senza però pareggiare in forza e determinazione.
Il tema di partenza – ricorrente in tutti gli interventi, da quello del presidente della Fondazione, Gabriello Mancini a quello del presidente della Provincia Simone Bezzini fino a quello più competente del presidente della Banca Mps Mussari – è stata la crisi. Una crisi che ha toccato tutta la provincia di Siena: dal settore manifatturiero a quello agricolo fino a quello turistico.
Cenni ha subito messo la “lancia in resta” affrontando la questione del “Patto di stabilità” sancito per i Comuni: un patto “che non tiene conto delle dimensioni dei Comuni e che tratta tutti allo stesso modo”. Cenni, addirittura ha posto all'attenzione del ministro Rotondi il fatto che un Comune con un rating di tutto rispetto come il Comune di Siena sia addirittura penalizzato rispetto a Comuni che, sprofondati in un deficit pauroso hanno, invece, avuto il pieno appoggio del Governo per consentire il risanamento delle casse.
Cenni è poi passato a considerare l'Ici, o meglio, l'eliminazione della tassa sulla prima casa. Una operazione di “grande effetto – ha detto Cenni – ma che, di fatto, non ha ammesso distinzioni tra ricchi e poveri e che, oltre tutto, ha “lasciato il cerino in mano” ai Comuni che, proprio nell'Ici avevano il pilastro dell'autonomia tributaria”.
Dalla richiesta dell'”ammorbidimento del Patto di Satabilità”, soprattutto per i Comuni che concretamente si sono impegnati per superare la crisi – il sindaco Cenni è passato a considerare la carenza di comunicazione tra Governo centrale e istituzioni locali.
“Non è solo con le grandi opere che si supera la crisi” ha tuonato il primo cittadino che ha voluto ricordare, proprio in questo frangente, la necessità di riguardare anche le modalità di affidamento degli appalti pubblici.”In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo, peggiora la qualità degli appalti”.
Occorre puntare, invece, su una “maggiore sinergia con gli enti locali”. Una “comunicazione” che spesso si interrompe, non solo per questioni burocratiche. Troppo spesso, ha lasciato alludere Cenni, anche per questioni politiche, legate a “distanze di partito”.
Il sindaco ha poi preso ad esempio alcuni importanti progetti migliorativi per Siena che non riescono ad essere realizzati per la mancanza di un “contatto diretto” con il Governo centrale.
Primo tra tutti il mancato ampliamento del Palazzo di Giustizia, il cui progetto è stato scelto all'interno di una gara di portata internazionale, ma che non viene realizzato per la mancanza di fondi. “Siamo stati costretti a stralciare il progetto dal piano delle opere pubbliche – ha commentato Cenni – perchè abbiamo saputo che il Ministero di Grazia e Giustizia non ci avrebbe mai dato i fondi necessari per la realizzazione dei lavori”.
Il secondo “sogno nel cassetto” enumerato è stato quello delle mura cittadine. “Abbiamo chesto di entrarne in possesso” ha detto il sindaco che ha però fatto notare come le condizioni per giungere a soddisfare la richiesta del Comune erano così gravose da non consentire un avanzamento della proposta.
Infine, “da anni abbiamo proposto al Ministro dei Beni culturali una grande opera” ha aggiunto Cenni. “Abbiamo proposto lo spostamento della Pinacoteca al Santa Maria della Scala”. Un progetto che consentiva di poter usufruire di spazi più ampi, di un percorso studiato attraverso le nuove tecniche espositive.”Non si riesce a far partire il progetto – ha detto Cenni – perchà manca la ratifica dell'atto”. Come a dire: una firmetta per ridare nuovo impulso ai tesori artistici di Siena.
Infine, un esempio di “mancanza di sinergia” il Cenni la vede anche nella vicenda dell'Università.
Secondo il sindaco, la crisi degli atenei deriva direttamente dalla sempre ridotta distribuzione dei fondi dal Governo alle Università. Nello specifico, l'ateneo senese, dopo aver ottenuto una linea di finanziamento da parte del Monte dei Paschi di Siena, attende da circa tre mesi che il Ministero delle Finanze dia il consenso al piano di risanamento così come definito.
“Su tutti questi temi – ha precisato Cenni – chiediamo un calendario di incontri con l'Esecutivo, al fine di lavorare per il bene comune, mettendo da parte le appartenenze politiche”.
Infine, un accenno alla candidature di Siena Capitale della Cultura europea. Una candidatura a cui il Primo cittadino tiene molto e che è stata pubblicamente sostenuta, durante la serata ai Rinnovati, dal prefetto Gerarda Maria Pantalone, dal presidente della Provincia, Simone Bezzini e dal presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini.