Sulle nomine in Fondazione Mps, Bezzini risponderà al prossimo Consiglio Provinciale
SIENA. Le parole di Eugenio Neri, candidato a Sindaco sostenuto anche dal nostro partito, circa la Banca ed il comportamento del Sindaco Valentini, meritano una riflessione.
Ha fatto bene Eugenio a sfogare la propria rabbia con un intervento lucido, palesando quello che in città è pensiero diffuso circa la nuova amministrazione, e le dinamiche su Banca e Fondazione.
Il cosidetto “nuovo corso” sembra peggio del vecchio, poiché (come dice Eugenio) assiste impotente al dramma cittadino, culminato nell’annuncio di migliaia di esuberi (a proposito, Valentini ha notiziato Renzi della cosa con sms?)
La nuova classe dirigente politica avrebbe potuto fare qualcosa? Valentini in campagna elettorale aveva promesso il “cambiamento”, parola rimasta tale e ormai priva di significato.
Già con l’annuncio delle nomine della Fondazione Mps, avevamo capito che il PD era rimasto legato al suo vecchio costume sparitorio; nemmeno di fronte all’evidenza pubblica la sinistra senese (la peggiore d’Europa) ha provato vergogna e ha scelto in base alle solite logiche di appartenenza.
Sulla questione delle nomine peraltro ne risponderà Bezzini, presidente della provincia, nel prossimo consiglio provinciale del 18 ottobre, interrogato da Fratelli d’Italia in merito alle scelte fatte.
Ma la rabbia e l’orgoglio mosso da Eugenio Neri hanno una profonda ragione d’essere; è la rabbia di chi ha provato (e sta ancora provando) a cambiare le vecchie e deleterie logiche del Sistema Siena, che continua ancora a far precipitare la città nell’abisso.
Di fronte a queste situazioni, dinanzi alla sacrosanta “incazzatura” di Neri, il Pd occupa le cronache locali e nazionali con le proprie divisioni congressuali, incurante delle reali emergenze.
Ha ragione Eugenio Neri, la città è ormai “di quell’altri”, però noi abbiamo il dovere di proseguire nel percorso iniziato, per offrire una valida alternativa alla città ed al territorio.
Francesco Michelotti