“Si è trattato – affermano Bezzini e Pellegrini – di una visita utile ed importante. Siamo stati accolti con molta disponibilità da parte del direttore del carcere, che ha messo in evidenza i limiti della struttura sia in termini di carenza di organico che di inadeguatezza degli spazi. Oggi gli agenti di polizia penitenziaria sono 47, di cui 41 in servizio operativo e sette distaccati in altre sedi, a fronte di un numero consistente di detenuti che, nelle punte massime, arrivano anche a superare le 80 unità. Per quanto riguarda gli spazi, invece, la struttura necessita di una serie di interventi urgenti di ristrutturazione in particolare nei bagni, nella sala adibita al colloquio tra detenuti e famiglie e negli uffici del personale di custodia. I finanziamenti per i lavori sono stati richiesti, da anni, al Ministero delle giustizia, senza ricevere ad oggi una risposta”.
Nel corso della visita il direttore della casa circondariale, Anna Maria Visone ha posto l’attenzione del presidente della provincia e dell’assessore sulle tante iniziative promosse per i detenuti nel campo dell’istruzione e della formazione professionale, nonostante la carenza di fondi e di educatori operativi.
“La Provincia – hanno ribadito il presidente Bezzini e l’assessore Pellegrini – continuerà a impegnarsi, nell’ambito delle sue competenze, per portare avanti tutte quelle iniziative formative avviate in questi anni: dai corsi brevi di aggiornamento sull’informatica di base e avanzata; a quelli per tecnici di manutenzione del verde e per la raccolta differenziata. Ai detenuti che partecipano ai corsi la Provincia rilascia poi appositi certificati. Da anni siamo impegnati, insieme alla struttura carceraria, ad organizzare percorsi di accompagnamento e inserimento al mondo lavoro per i detenuti in regime di semilibertà e per quelli che hanno scontato la pena”.
“Nei prossimi giorni – concludono Bezzini e Pellegrini – insieme, ai nostri parlamentari, organizzeremo una serie di iniziative per porre l’attenzione dell’opinione pubblica sulla situazione delle carceri in provincia di Siena: da Santo Spirito fino alla casa circondariale di Ranza nel Comune di San Gimignano”.