Lo chiedono alcuni Consiglieri Pd, contrari ai "riassunti di regime"
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SIENA. Il sindaco pubblichi la relazione dell’ispettore del ministero dell’Economia sui conti del Comune di Siena. Lo chiedono otto consiglieri del Pd: ”Le anomale e sconcertanti modalità” su come è stata resa pubblica – scrivono in una nota Bruttini, Guazzi, Leolini, Nesi, Periccioli, Persi, Petti e Vigni – rende ”doveroso fare alcune precisazioni. Un documento così complesso non può essere discusso tramite riassunti di ‘regime’ che riprendono alcune parti e ne omettono altre in modo strumentale”. Gli esponenti del Pd affermano: ”Non ce ne vorranno il signor sindaco e i suoi più stretti collaboratori se da una lettura attenta del documento ne possiamo trarre alcune considerazioni del tutto diverse da quelle che lui stesso ha reso pubbliche nei giorni scorsi, peraltro, venendo meno all’impegno assunto da tutti i capogruppo affinchè i contenuti della suddetta relazione non venissero divulgati”.
I consiglieri ritengono ”inaccettabile sentire ancora una volta la voce di quei consiglieri che per rispondere ad un interesse familiaristico e personale hanno con il proprio voto aperto la strada al commissariamento del Comune e lasciato per un anno la città alla mercè di attacchi di ogni tipo”. ”La relazione – affermano – ribadisce quanto già affermato dalla gestione commissariale in merito all’assoluta correttezza del rendiconto 2011. Tra l’altro si legge che la Fondazione Mps ha garantito, seppur sotto forme diverse il pagamento del debito residuo antecedente all’esercizio 2012, risolvendo in modo positivo la questione concernente la possibilità di contabilizzare o meno queste entrate nel rendiconto 2011. Va segnalato come i primi tentativi d’inversione di tendenza nei conti dell’Ente si possano già intravedere nel corso del 2011” e che poi ”è nel corso del 2012 che l’Amministrazione ha energicamente intrapreso un percorso di riequilibrio del bilancio. In conclusione chi non ha votato il rendiconto 2011 non aveva alcuna motivazione formale, e soprattutto ha danneggiato la città perché l’ha obbligata per un anno a subire la gestione commissariale. Un anno di totale stallo amministrativo tuttora in corso. Da oggi dobbiamo cambiare passo e promuovere un confronto aperto e pubblico su tutte le questioni più importanti che riguardano la nostra città”.
I consiglieri ritengono ”inaccettabile sentire ancora una volta la voce di quei consiglieri che per rispondere ad un interesse familiaristico e personale hanno con il proprio voto aperto la strada al commissariamento del Comune e lasciato per un anno la città alla mercè di attacchi di ogni tipo”. ”La relazione – affermano – ribadisce quanto già affermato dalla gestione commissariale in merito all’assoluta correttezza del rendiconto 2011. Tra l’altro si legge che la Fondazione Mps ha garantito, seppur sotto forme diverse il pagamento del debito residuo antecedente all’esercizio 2012, risolvendo in modo positivo la questione concernente la possibilità di contabilizzare o meno queste entrate nel rendiconto 2011. Va segnalato come i primi tentativi d’inversione di tendenza nei conti dell’Ente si possano già intravedere nel corso del 2011” e che poi ”è nel corso del 2012 che l’Amministrazione ha energicamente intrapreso un percorso di riequilibrio del bilancio. In conclusione chi non ha votato il rendiconto 2011 non aveva alcuna motivazione formale, e soprattutto ha danneggiato la città perché l’ha obbligata per un anno a subire la gestione commissariale. Un anno di totale stallo amministrativo tuttora in corso. Da oggi dobbiamo cambiare passo e promuovere un confronto aperto e pubblico su tutte le questioni più importanti che riguardano la nostra città”.