"Cittadini di Siena" commenta le affermazioni del sindaco
SIENA. Neanche noi avremmo potuto dire meglio “in una fase difficile come questa dobbiamo prendere atto con dispiacere e severità di quanto la nostra città sia stata male amministrata… Le illegittimità denunciate nella relazione ministeriale sono la negazione dell’aspirazione al buongoverno e, cosa ancor più grave, la conseguenza di scelte disinvolte ed in alcuni casi di autentica irresponsabilità, che pagheranno i cittadini …”. Valentini dixit.
Peccato che queste affermazioni non siano la conseguenza di una doverosa ricognizione dei conti del Comune effettuata dal Sindaco/Assessore al Bilancio Valentini come promesso in campagna elettorale, ma la inevitabile ricaduta di una ispezione ministeriale che si è cercato inutilmente di tenere nascosta. Certo, anche noi “analfabeti amministrativi” siamo consapevoli che si tratta di materia delicata e che l’amministrazione non aveva l’obbligo, almeno in questa fase, di farne partecipi i consiglieri comunali, ma il Sindaco non ha tenuto nella giusta considerazione la eccezionalità della situazione: un comune disastrato in una Città depredata ed umiliata merita la massima trasparenza, con uno sforzo straordinario, adeguato alla gravità della situazione. Alla fine della storia il Sindaco, dopo aver dato del “terrorista della comunicazione” all’Eretico che ha diffuso i primi stralci della relazione dell’ispettore e dopo aver invitato i Capigruppo consiliari alla massima riservatezza, ha spifferato lui tutto ai giornali con lo smodato protagonismo che lo contraddistingue, giustamente stigmatizzato da Eugenio Neri. L’unica relativa consolazione è che finalmente, grazie al certosino lavoro del Dott. Cimbolini, è finito il balletto delle cifre sui conti del Comune, mai chiarite nemmeno dal Commissario. E’ finita, con la notizia di un buco di bilancio di cento milioni, anche la favola della buona amministrazione della sinistra che è riuscita incredibilmente ad indebitarsi proprio negli anni in cui la Fondazione erogava fior di contributi straordinari e nel contempo ad “ingessare” il bilancio rendendo difficilissimo il risanamento. Il Sindaco Valentini ha di fronte un compito improbo, reso ancora più difficile dal fatto di non poter contare su una maggioranza solida, a partire da quella che dovrebbe essere la sua lista che, parole di Valentini, “paga il prezzo di una composizione frettolosa”. Ma Siena e i senesi che c’entrano? Perché dovrebbero pagare le diatribe interne del Pd e dei suoi alleati? E’ il momento di rimboccarsi le maniche, parlare poco e lavorare molto perché i cittadini aspettano proposte, risposte e soluzioni. La lotta dei biglietti tra il Duomo di Siena e l’acquario di Genova non li appassiona.
Cittadini di Siena
Peccato che queste affermazioni non siano la conseguenza di una doverosa ricognizione dei conti del Comune effettuata dal Sindaco/Assessore al Bilancio Valentini come promesso in campagna elettorale, ma la inevitabile ricaduta di una ispezione ministeriale che si è cercato inutilmente di tenere nascosta. Certo, anche noi “analfabeti amministrativi” siamo consapevoli che si tratta di materia delicata e che l’amministrazione non aveva l’obbligo, almeno in questa fase, di farne partecipi i consiglieri comunali, ma il Sindaco non ha tenuto nella giusta considerazione la eccezionalità della situazione: un comune disastrato in una Città depredata ed umiliata merita la massima trasparenza, con uno sforzo straordinario, adeguato alla gravità della situazione. Alla fine della storia il Sindaco, dopo aver dato del “terrorista della comunicazione” all’Eretico che ha diffuso i primi stralci della relazione dell’ispettore e dopo aver invitato i Capigruppo consiliari alla massima riservatezza, ha spifferato lui tutto ai giornali con lo smodato protagonismo che lo contraddistingue, giustamente stigmatizzato da Eugenio Neri. L’unica relativa consolazione è che finalmente, grazie al certosino lavoro del Dott. Cimbolini, è finito il balletto delle cifre sui conti del Comune, mai chiarite nemmeno dal Commissario. E’ finita, con la notizia di un buco di bilancio di cento milioni, anche la favola della buona amministrazione della sinistra che è riuscita incredibilmente ad indebitarsi proprio negli anni in cui la Fondazione erogava fior di contributi straordinari e nel contempo ad “ingessare” il bilancio rendendo difficilissimo il risanamento. Il Sindaco Valentini ha di fronte un compito improbo, reso ancora più difficile dal fatto di non poter contare su una maggioranza solida, a partire da quella che dovrebbe essere la sua lista che, parole di Valentini, “paga il prezzo di una composizione frettolosa”. Ma Siena e i senesi che c’entrano? Perché dovrebbero pagare le diatribe interne del Pd e dei suoi alleati? E’ il momento di rimboccarsi le maniche, parlare poco e lavorare molto perché i cittadini aspettano proposte, risposte e soluzioni. La lotta dei biglietti tra il Duomo di Siena e l’acquario di Genova non li appassiona.
Cittadini di Siena