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SAN CASCIANO DEI BAGNI. Celle sul Rigo fa i conti con un’apertura a singhiozzo dell’ufficio postale: da lunedì prossimo (12 ottobre) sarà chiuso, in osservanza di un nuovo orario che prevede appena tre giorni di apertura settimanale. Per le settecento anime della frazione è la riduzione drastica di un servizio essenziale, vista anche l’assenza di uno sportello bancario, a cui i residenti tengono moltissimo.
Lo hanno dimostrato in questi giorni, nel corso di una infuocata assemblea organizzata dalla pro loco, alla quale sono stati invitati il sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione comunale in un affollato teatro della Società filarmonica di Celle sul Rigo. Nell’occasione si è decisa una raccolta di firme, oltre alla richiesta di un incontro urgente con direttore della sede provinciale di Poste italiane. La posta, a Celle, è l’unico riferimento anche per le pensioni o i pagamenti per decine di persone, che magari hanno difficoltà a muoversi in un’area montana poco servita dai mezzi pubblici e con almeno dieci chilometri di curve che la separano dal centro più vicino.
Allarmato, ovviamente, il sindaco Franco Picchieri, che ha informato il consiglio comunale sul problema e inviato il relativo ordine del giorno al Prefetto, alle autorità di governo, ai massimi dirigenti di Poste italiane, alla Provincia, alle associazioni dei comuni, delle provincie, delle comunità montane e persino al presidente del Consiglio.
“Tutto è nato ad agosto – sottolinea Picchieri – quando con la scusa delle ferie ci fu una prima riduzione del servizio postale. Poi il ripristino a settembre ma, dal 12 ottobre, l’annuncio di nuovo aperture a singhiozzo: martedì e giovedi dalle 8 alle 14, sabato dalle 8 alle 13. Purtroppo però, scadenze e urgenze non possono aspettare. In questo modo si dà un ulteriore duro colpo ai cittadini e alle aziende in un piccolo centro, che già per la sua collocazione subisce gravi disagi per la fruizione dei servizi essenziali”.
La decisione di Poste italiane è ancora più contradditoria, visto che Celle sul Rigo sta vivendo una positiva fase di crescita economica e turistica, con molte seconde case ma soprattutto cinque ristoranti e una decina di aziende agrituristiche. Insomma, una realtà più viva di qualche anno fa, quando pure la posta garantiva un servizio continuativo. Ironia della sorte, un istituto di credito ha appena installato uno sportello bancomat, mentre le Poste riducono non solo il servizio tradizionale ma rinunciano anche alle nuove funzioni di banca.
“La decisione delle Poste – aggiunge Picchieri – ci sembra non tenere conto nemmeno del fatto che Celle sul Rigo, così come tutto il comune di San Casciano dei Bagni, è classificato ‘territorio montano’, quindi tutelato dalla normativa per l’erogazione dei servizi in virtù dei disagi che tale connotazione comporta”. Da tanti punti di vista, non sembrano esserci argomentazioni che giustificano la riduzione del servizio. Inutile sottolineare come il consiglio comunale si sia dichiarato contrario, all’unanimità, sulla decisione di Poste italiane.
Lo hanno dimostrato in questi giorni, nel corso di una infuocata assemblea organizzata dalla pro loco, alla quale sono stati invitati il sindaco e i rappresentanti dell’amministrazione comunale in un affollato teatro della Società filarmonica di Celle sul Rigo. Nell’occasione si è decisa una raccolta di firme, oltre alla richiesta di un incontro urgente con direttore della sede provinciale di Poste italiane. La posta, a Celle, è l’unico riferimento anche per le pensioni o i pagamenti per decine di persone, che magari hanno difficoltà a muoversi in un’area montana poco servita dai mezzi pubblici e con almeno dieci chilometri di curve che la separano dal centro più vicino.
Allarmato, ovviamente, il sindaco Franco Picchieri, che ha informato il consiglio comunale sul problema e inviato il relativo ordine del giorno al Prefetto, alle autorità di governo, ai massimi dirigenti di Poste italiane, alla Provincia, alle associazioni dei comuni, delle provincie, delle comunità montane e persino al presidente del Consiglio.
“Tutto è nato ad agosto – sottolinea Picchieri – quando con la scusa delle ferie ci fu una prima riduzione del servizio postale. Poi il ripristino a settembre ma, dal 12 ottobre, l’annuncio di nuovo aperture a singhiozzo: martedì e giovedi dalle 8 alle 14, sabato dalle 8 alle 13. Purtroppo però, scadenze e urgenze non possono aspettare. In questo modo si dà un ulteriore duro colpo ai cittadini e alle aziende in un piccolo centro, che già per la sua collocazione subisce gravi disagi per la fruizione dei servizi essenziali”.
La decisione di Poste italiane è ancora più contradditoria, visto che Celle sul Rigo sta vivendo una positiva fase di crescita economica e turistica, con molte seconde case ma soprattutto cinque ristoranti e una decina di aziende agrituristiche. Insomma, una realtà più viva di qualche anno fa, quando pure la posta garantiva un servizio continuativo. Ironia della sorte, un istituto di credito ha appena installato uno sportello bancomat, mentre le Poste riducono non solo il servizio tradizionale ma rinunciano anche alle nuove funzioni di banca.
“La decisione delle Poste – aggiunge Picchieri – ci sembra non tenere conto nemmeno del fatto che Celle sul Rigo, così come tutto il comune di San Casciano dei Bagni, è classificato ‘territorio montano’, quindi tutelato dalla normativa per l’erogazione dei servizi in virtù dei disagi che tale connotazione comporta”. Da tanti punti di vista, non sembrano esserci argomentazioni che giustificano la riduzione del servizio. Inutile sottolineare come il consiglio comunale si sia dichiarato contrario, all’unanimità, sulla decisione di Poste italiane.