Riteniamo che la via giudiziaria debba essere attentamente valutata per tutelare gli oltre 1000 colleghi destinati alle esternalizzazioni
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SIENA. Le recentissime vicende, culminate con le indicazioni che l’Unione Europea ha raccomandato alla nostra Banca rispetto al Piano Industriale per l’ok definitivo ai Monti Bond, preoccupano giustamente tutti noi lavoratori della Banca. In attesa di conoscere nei dettagli il “nuovo pensiero” del Management, sperando che almeno questa volta riescano ad “azzeccare” le mosse giuste – visti i risultati non proprio brillanti ottenuti fino ad oggi- torniamo a puntualizzare la posizione del nostro Sindacato relativamente al problema delle esternalizzazioni, che si vanno profilando in maniera nebulosa e ancora prive di perimetro certo.
Noi di UNITA’ SINDACALE siamo da tempo convinti che, in questo caso, una risposta di tipo tradizionale quale lo sciopero – che è lo strumento di lotta principale- potrebbe anche non essere l’unica via per evitare che ACCENTURE e BASSILICHI sostituiscano il Monte dei Paschi come datore di lavoro per oltre 1000 nostri colleghi. Abbiamo già dimostrato che lavoriamo affinché non ci siano, e non dovranno esserci, divisioni tra i colleghi e le colleghe e che ci consideriamo tutti sulla stessa “barca”. A dire il vero auspichiamo da molto tempo che non dovrebbero esservi neanche visioni così diverse tra Organizzazioni Sindacali quando si parla di tutela dei posti di lavoro. In questa fase riteniamo che la VIA GIUDIZIARIA debba essere attentamente valutata – poiché potrebbe anche essere l’unica veramente efficace – per tutelare i nostri oltre 1000 colleghi destinati alla esternalizzazione.Ci sono recenti sentenze con le quali la Corte di Cassazione ha reintegrato nei loro posti originari di lavoro centinaia di lavoratori espulsi CONTRO I DETTAMI DELLE VIGENTI LEGGI nelle aziende di provenienza, ultimo caso Telecom Italia con decorrenza dal giorno della esternalizzazione. Abbiamo quindi, da tempo, contattato alcuni noti Studi Legali giuslavoristici al fine di valutare il caso Mps per avere una valutazione esaustiva rispetto al processo di esternalizzazione. Siamo convinti che, nel caso, la via giudiziaria dei ricorsi non sarà celere, al pari di ogni atto legale nel nostro Paese, ma alla fine – se avremo la conferma delle nostre tesi- si arriverà ad una determinazione dove chi dovrà pagare… pagherà.PERTANTO, INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI/TRICI EVENTUALMENTE INTERESSATI A CONTATTARE I NOSTRI DIRIGENTI SINDACALI PER CONOSCERE I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA.
Noi di UNITA’ SINDACALE siamo da tempo convinti che, in questo caso, una risposta di tipo tradizionale quale lo sciopero – che è lo strumento di lotta principale- potrebbe anche non essere l’unica via per evitare che ACCENTURE e BASSILICHI sostituiscano il Monte dei Paschi come datore di lavoro per oltre 1000 nostri colleghi. Abbiamo già dimostrato che lavoriamo affinché non ci siano, e non dovranno esserci, divisioni tra i colleghi e le colleghe e che ci consideriamo tutti sulla stessa “barca”. A dire il vero auspichiamo da molto tempo che non dovrebbero esservi neanche visioni così diverse tra Organizzazioni Sindacali quando si parla di tutela dei posti di lavoro. In questa fase riteniamo che la VIA GIUDIZIARIA debba essere attentamente valutata – poiché potrebbe anche essere l’unica veramente efficace – per tutelare i nostri oltre 1000 colleghi destinati alla esternalizzazione.Ci sono recenti sentenze con le quali la Corte di Cassazione ha reintegrato nei loro posti originari di lavoro centinaia di lavoratori espulsi CONTRO I DETTAMI DELLE VIGENTI LEGGI nelle aziende di provenienza, ultimo caso Telecom Italia con decorrenza dal giorno della esternalizzazione. Abbiamo quindi, da tempo, contattato alcuni noti Studi Legali giuslavoristici al fine di valutare il caso Mps per avere una valutazione esaustiva rispetto al processo di esternalizzazione. Siamo convinti che, nel caso, la via giudiziaria dei ricorsi non sarà celere, al pari di ogni atto legale nel nostro Paese, ma alla fine – se avremo la conferma delle nostre tesi- si arriverà ad una determinazione dove chi dovrà pagare… pagherà.PERTANTO, INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI/TRICI EVENTUALMENTE INTERESSATI A CONTATTARE I NOSTRI DIRIGENTI SINDACALI PER CONOSCERE I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA.
UNITA’ SINDACALE NON PARTECIPERA’ AGLI SCIOPERI PROGRAMMATI PER I GIORNI 27/9 E 4/10.
LE MOBILITAZIONI DI LAVORATORI SONO SEMPRE STATE FONDAMENTALI PER RISOLVERE LE VERTENZE, QUESTO E’ FUORI DISCUSSIONE.
L’ATTUALE SITUAZIONE NEL MPS, TUTTAVIA, ALLA LUCE DEI SACRIFICI CHE I LAVORATORI SONO STATI GIA’ CHIAMATI A SOSTENERE CI HA CONVINTI –ALLO STATO- A TENTARE UNA VIA DIVERSA.
Confermiamo che anche riguardo gli ulteriori futuri sviluppi relativi al nuovo Piano Industriale ci riserviamo ogni iniziativa sindacale al momento in cui questo sarà reso noto
Siena, 16 Settembre 2012.
LA SEGRETERIA