SIENA. “Mi sorprendono e preoccupano – afferma Alberto Monaci, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana – le parole del Sindaco di Siena, che prima dichiara di non volersi occupare della gestione della banca e poi dà una ricetta “rodomontesca” per il Monte dei Paschi. Mi sembra lo stesso metodo di coloro che dichiarano di voler cambiare tutto per poi lasciare tutto com’è. Oggi la Fondazione MPS ha un Presidente nuovo con le competenze e le capacità per riprendere la difficile e lunga strada dello sviluppo. Tentare di trasformare Banca MPS in una public company, come proposto da Valentini, oggi significherebbe continuare a promettere risultati non conseguibili e percorrere strade che avrebbero come solo risultato certo quello di riuscire ad annientare la Fondazione MPS, riconoscendole lo stesso ruolo di uno dei tanti infinitesimali soci di una società ad azionariato diffuso”.
“Questo – continua Monaci – vorrebbe anche dire far pagare completamente ai dipendenti gli errori del management di Banca MPS, spalancando le porte a una drastica riduzione del personale, come significherebbe lasciare la gestione della Banca in mano a managers che vengono da fuori il Monte dei Paschi senza che né i “mercati” né la Fondazione possano concretamente (e non in teoria) esercitare poteri di indirizzo e controllo sul loro operato”.
“Sarebbe un errore grave – sottolinea il Presidente del Consiglio Regionale – ridurre il ruolo della Fondazione MPS ad un banale detentore di un misero pacchetto azionario in Banca MPS senza alcun ruolo di indirizzo e controllo, come avviene nelle società a azionariato diffuso che per loro natura si “governano” contando sull’efficienza dei mercati dei capitali (le Borse) per la valorizzazione/conferma/sostituzione dei Manager che le gestisono. E qui dico: ma siamo sicuri che il nostro mercato sia così maturo, efficiente e, soprattutto, trasparente da potergli affidare la scelta di come “governare” il difficile rilancio del terzo gruppo bancario italiano, dalla cui salute dipendono le sorti di molte famiglie, la salute del nostro territorio, cittadino e regionale nonché – lasciatemi dire – la stabilità dell’intero sistema finanziario italiano?
Forse proprio questo è stato l’obiettivo della cancellazione del tetto del 4% ai soci privati di Banca MPS: affidarsi al ruolo “arbitrale” del mercato, oggi notoriamente poco efficiente, aprendo la porta all’ingresso di speculatori stranieri, attenti solamente ai propri interessi finanziari di breve periodo invece che alla solidità della Banca, alla qualità della vita dei cittadini di Siena e dell’intera Regione”.
“Per rimanere il socio di riferimento di Banca MPS, – indica Monaci – la Fondazione deve cambiare passo, superare un passato fallimentare nella gestione dei suoi conti e ritrovare quella indispensabile autonomia rispetto sia alla Banca e sia a una politica che esercita il potere nell’interesse di pochi a discapito dell’interesse generale come fatto dai referenti istituzionali del così detto “sistema Siena”.
Quando questa banca è stata gestita da managers impegnati a tutti i costi a dimostrare al “mercato” di essere in grado di produrre i risultati economici che questo si attendeva, sono iniziati i guai per Siena: ne sono prova i derivati come Alexandria, Santorini e Nota Italia che hanno prodotto perdite per importi mostruosi di molte centinaia di milioni di Euro”.
“A Banca MPS – conclude il Presiedente del Consiglio Regionale – serve un socio stabile e di riferimento, la Fondazione MPS, che assieme al sostegno di altri soci duraturi, caratterizzati da interessi di medio lungo periodo e rendimenti attesi coerenti con la natura e le peculiarità dell’attività di cui trattasi (che si deve fondare su principi di rispetto e soddisfazione dei clienti e non di “spremitura del limone”), proceda a disegnare un progetto di lungo termine per tornare ad essere redditizia in modo magari non eccezionale ma sostenibile e duraturo. In questo contesto lo Stato può e deve fare la propria parte, accompagnando la Fondazione MPS in questo percorso di ristrutturazione e rilancio, garantendo così la salvaguardia del suo patrimonio, un futuro di occupazione per i dipendenti attuali e futuri di Banca MPS e ricadute economiche e sociali fortemente positive per Siena e per l’intera Regione”.