SIENA. I Carabinieri del Nas continuano i controlli nell'area del Chianti Classico, dove nei giorni scorsi sono stati sequestrati 5 ettari di vigneti improduttivi di un'azienda di Castellina in Chianti. La stessa che due anni fa fu al centro di un'inchiesta che portò al sequestro di un grosso quantitativo di uva proveniente dalla Puglia. Nel corso dei controlli i militari hanno anche sequestrato nelle cantine 2.500 ettolitri di mosto, pronti per essere venduti ad altri produttori di Chianti Classico nelle province di Firenze e Siena.
Si tratta di una truffa di grandi proporzioni che dovrà essere verificata dalle indagini in corso, tese a definire quanto vino di bassa qualità sia stato mescolato al Chianti e venduto con denominazzione Docg e Igt che non poteva ottenere, dato che non si trattava più di Chianti.
Oltre al danno economico per tutti i produttori, anche per i non colpevoli, il colpo inferto all'immagine di un vino noto in tutto il mondo è certamente durissimo.
Anche il presidente della Regione Toscana è intervenuto nella questione: “Siamo in attesa di comprendere meglio motivi e conseguenze dell’azione avviata dalla Procura di Siena. Seguiremo il caso con l’attenzione che merita per l’importanza che il settore vitivinicolo ricopre in particolare sull’immagine della Toscana. Certo, mi sia consentito dire che noi rispondiamo alle richieste di campagne di promozione dell’immagine toscana nel mondo, ma poi occorre che ci sia un’attenzione generale perchè questa non venga anche solo incrinata. Per il resto, come sempre, lasciamo alla Magistratura il compito di accertare le eventuali responsabilità individuali e collettive, nel rispetto delle sue prerogative”.
Si tratta di una truffa di grandi proporzioni che dovrà essere verificata dalle indagini in corso, tese a definire quanto vino di bassa qualità sia stato mescolato al Chianti e venduto con denominazzione Docg e Igt che non poteva ottenere, dato che non si trattava più di Chianti.
Oltre al danno economico per tutti i produttori, anche per i non colpevoli, il colpo inferto all'immagine di un vino noto in tutto il mondo è certamente durissimo.
Anche il presidente della Regione Toscana è intervenuto nella questione: “Siamo in attesa di comprendere meglio motivi e conseguenze dell’azione avviata dalla Procura di Siena. Seguiremo il caso con l’attenzione che merita per l’importanza che il settore vitivinicolo ricopre in particolare sull’immagine della Toscana. Certo, mi sia consentito dire che noi rispondiamo alle richieste di campagne di promozione dell’immagine toscana nel mondo, ma poi occorre che ci sia un’attenzione generale perchè questa non venga anche solo incrinata. Per il resto, come sempre, lasciamo alla Magistratura il compito di accertare le eventuali responsabilità individuali e collettive, nel rispetto delle sue prerogative”.