VALDELSA. Portata a termine dalla Polizia Provinciale un’azione di repressione del bracconaggio notturno nel territorio valdelsano.
Nel cuore della notte tra venerdì 11 e sabato 12 dicembre sono state fermate due persone che, a bordo di un furgone percorrevano la SP 541 nel comune di Casole d’Elsa alla ricerca di prede da cacciare, presumibilmente cinghiali, daini o caprioli.
L’appostamento era iniziato in tarda serata con quattro uomini della Polizia Provinciale e cinque Guardie Volontarie dislocati in punti strategici di osservazione.
Da diverse ore gli agenti erano mimetizzati nella vegetazione prossima ai campi che costeggiano la strada provinciale quando, intorno alle ore 3.30, una delle pattuglie si accorge di un veicolo che, con un potente faro ausiliario, andava illuminando lateralmente alla direzione di marcia i campi dove solitamente sostano gli animali intenti a mangiare. Il veicolo è stato accerchiato e fermato dopo una prima fase di osservazione ed un avvicinamento a fari spenti.
A bordo del furgone è stato ritrovato il potente faro con cui il conducente illuminava campi e selvaggina mentre un'altra persona, munita di una carabina carica, completa di ottica di ingrandimento, era pronta all’azione di caccia.
Nel cuore della notte tra venerdì 11 e sabato 12 dicembre sono state fermate due persone che, a bordo di un furgone percorrevano la SP 541 nel comune di Casole d’Elsa alla ricerca di prede da cacciare, presumibilmente cinghiali, daini o caprioli.
L’appostamento era iniziato in tarda serata con quattro uomini della Polizia Provinciale e cinque Guardie Volontarie dislocati in punti strategici di osservazione.
Da diverse ore gli agenti erano mimetizzati nella vegetazione prossima ai campi che costeggiano la strada provinciale quando, intorno alle ore 3.30, una delle pattuglie si accorge di un veicolo che, con un potente faro ausiliario, andava illuminando lateralmente alla direzione di marcia i campi dove solitamente sostano gli animali intenti a mangiare. Il veicolo è stato accerchiato e fermato dopo una prima fase di osservazione ed un avvicinamento a fari spenti.
A bordo del furgone è stato ritrovato il potente faro con cui il conducente illuminava campi e selvaggina mentre un'altra persona, munita di una carabina carica, completa di ottica di ingrandimento, era pronta all’azione di caccia.
Le persone fermate, C.A. e M.G. le iniziali, non residenti nella nostra provincia, ma cacciatori abituali nelle nostre zone, sono state denunciate all’autorità giudiziaria per caccia con mezzi non consentiti.