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CASTIGLIONE D'ORCIA. Correva il giorno martedì 23 giugno, quando sul Corriere di Siena venimmo a sapere della centrale a biomasse di Gallina, in un articolo dall’inquietante titolo “Inceneritore ad alto rischio, i Verdi: Gallina produrrà ceneri tossiche”. La settimana successiva il Comune di Castiglione d’Orcia cercò di rassicurare i propri cittadini. Da quell’infuocata riunione, un gruppo sempre più consistente di abitanti della frazione non ha mai smesso di chiedere un confronto sereno con le istituzioni e i loro tecnici di riferimento, allargato a dei professionisti individuati dalla cittadinanza. E la cittadinanza quei professionisti è riuscita a metterli insieme.
questa sera (23 ottobre), dopo un’attesa di quattro lunghi mesi, alla Pro Loco di Castiglione d’Orcia il Comitato di Gallina&Dintorni ha organizzato un incontro pubblico (ore 21), dedicato all’energia, alla salute e al rispetto dell’ambiente, dal titolo “La salute non ammette dubbi”.
Un appuntamento che avrà per ospiti alcuni fra i nomi più prestigiosi del settore e tutte le persone presenti, che potranno contribuire al dibattito con le loro domande e le loro osservazioni. Sono inoltre stati invitati al confronto i Sindaci dei cinque Comuni interessati al progetto (Parco della Val d’Orcia), i Presidenti delle Amministrazioni (locali, provinciali e regionali), i responsabili Arpat, i partiti politici e i comitati e le associazioni ambientaliste.
Gli argomenti del dibattito sono: L’illusione degli inceneritori a biomasse, intervento tenuto dal professore Gianni Tamino (biologo e ricercatore, docente di Fondamenti del diritto ambientale al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova); Biomasse, un combustibile ecologico?, tema affidato al professore Federico Valerio (chimico ambientale presso l’Istituto Tumori di Genova); Aspetti agronomici dello sfruttamento di biomasse vegetali provenienti da produzioni agricole locali, con il dottor Mario Apicella (agronomo e membro del Comitato Tecnico Scientifico Associazione GenomAmiata). Gli interventi verranno conclusi dalla dottoressa Elisabetta Menchetti, presidente regionale Associazione Forum Ambientalista (associazione nazionale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente ).
I consistenti sussidi che vengono erogati al fine di incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili sembrano non tenere conto delle istanze attuali e reali, oramai globalmente riconosciute, del necessario miglioramento della qualità dell'aria anziché di un pareggio della CO2. E così, anziché promuovere solare ed eolico su tutte le fonti energetiche rinnovabili, dall'introduzione dei Cip 6 fino al 2003, il 92 % dei 30 miliardi di euro erogati attraverso una maggiorazione sulle bollette energetiche pagata dai consumatori italiani, è stato utilizzato per finanziare impianti inquinanti come inceneritori e centrali a fonti fossili. La conseguente crescita di richiesta di permessi per allestire nuovi impianti di incenerimento sta causando un comprensibile allarmismo in tutta Italia, a partire da molte associazioni di medici e studiosi del settore, fino ad arrivare ai singoli cittadini sempre più riuniti in comitati di tutela e salvaguardia del proprio territorio. Questo tipo di utenza, particolarmente sensibile alle tematiche ecologiste, alla tutela dell'ambiente e della salute è in piena sintonia con il mercato offerto dalla nostra valle, con il termalismo, con l'eno-gastronomia e più in generale con il vivere sano, elemento imprescindibile della qualità che ci ha reso unici in tutto il mondo ed orgogliosi di esserlo. Fermo restando che la nostra prima preoccupazione rimane quella della salute, a noi sembra evidente che un impianto come quello di Gallina, collocato quindi nel centro di un parco la cui economia prevalente è dovuta all'eccellenza delle proprie risorse e dei suoi derivati, snaturi la vocazione di questo territorio.
questa sera (23 ottobre), dopo un’attesa di quattro lunghi mesi, alla Pro Loco di Castiglione d’Orcia il Comitato di Gallina&Dintorni ha organizzato un incontro pubblico (ore 21), dedicato all’energia, alla salute e al rispetto dell’ambiente, dal titolo “La salute non ammette dubbi”.
Un appuntamento che avrà per ospiti alcuni fra i nomi più prestigiosi del settore e tutte le persone presenti, che potranno contribuire al dibattito con le loro domande e le loro osservazioni. Sono inoltre stati invitati al confronto i Sindaci dei cinque Comuni interessati al progetto (Parco della Val d’Orcia), i Presidenti delle Amministrazioni (locali, provinciali e regionali), i responsabili Arpat, i partiti politici e i comitati e le associazioni ambientaliste.
Gli argomenti del dibattito sono: L’illusione degli inceneritori a biomasse, intervento tenuto dal professore Gianni Tamino (biologo e ricercatore, docente di Fondamenti del diritto ambientale al Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova); Biomasse, un combustibile ecologico?, tema affidato al professore Federico Valerio (chimico ambientale presso l’Istituto Tumori di Genova); Aspetti agronomici dello sfruttamento di biomasse vegetali provenienti da produzioni agricole locali, con il dottor Mario Apicella (agronomo e membro del Comitato Tecnico Scientifico Associazione GenomAmiata). Gli interventi verranno conclusi dalla dottoressa Elisabetta Menchetti, presidente regionale Associazione Forum Ambientalista (associazione nazionale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente ).
I consistenti sussidi che vengono erogati al fine di incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili sembrano non tenere conto delle istanze attuali e reali, oramai globalmente riconosciute, del necessario miglioramento della qualità dell'aria anziché di un pareggio della CO2. E così, anziché promuovere solare ed eolico su tutte le fonti energetiche rinnovabili, dall'introduzione dei Cip 6 fino al 2003, il 92 % dei 30 miliardi di euro erogati attraverso una maggiorazione sulle bollette energetiche pagata dai consumatori italiani, è stato utilizzato per finanziare impianti inquinanti come inceneritori e centrali a fonti fossili. La conseguente crescita di richiesta di permessi per allestire nuovi impianti di incenerimento sta causando un comprensibile allarmismo in tutta Italia, a partire da molte associazioni di medici e studiosi del settore, fino ad arrivare ai singoli cittadini sempre più riuniti in comitati di tutela e salvaguardia del proprio territorio. Questo tipo di utenza, particolarmente sensibile alle tematiche ecologiste, alla tutela dell'ambiente e della salute è in piena sintonia con il mercato offerto dalla nostra valle, con il termalismo, con l'eno-gastronomia e più in generale con il vivere sano, elemento imprescindibile della qualità che ci ha reso unici in tutto il mondo ed orgogliosi di esserlo. Fermo restando che la nostra prima preoccupazione rimane quella della salute, a noi sembra evidente che un impianto come quello di Gallina, collocato quindi nel centro di un parco la cui economia prevalente è dovuta all'eccellenza delle proprie risorse e dei suoi derivati, snaturi la vocazione di questo territorio.
Gallina&Dintorni – Comitato spontaneo di cittadini