Le piogge primaverili non porteranno benefici evidenti
FIRENZE. I segnali erano molti e provenienti da diversi dei soggetti interessati. Visto il perdurare oltre misura della mancanza di piogge, la Regione Toscana ha proclamato ufficialmente lo stato di emergenza per la siccità.
I dati sul 2011 non lasciano spazio a dubbi. Anno decisamente secco, in cui nella nostra regione si è avuta una diminuzione fino al 40% di piogge rispetto alla media. Ma non è più una novità: l’emergenza siccità l’abbiamo avuta, per rimanere negli ultimi dieci anni, già nel 2003 e nel 2007.
Perciò le sorgenti collinari e montane presentano regimi estivi, le falde costiere sono in sofferenza e molti corsi d’acqua superficiali sono in secca. Bilancino e gli altri invasi principali della Regione sono già vuoti a metà. In particolare, per la provincia di Siena, nell’invaso dell’Astrone (Chianciano), rimane acqua per soli 3 mesi. Il contributo delle nevicate è rimasto modesto, anche nei luoghi dove sono stati registrati 100 cm di neve.
Enrico Rossi, presidente della Toscana: “La carenza di acqua è ormai conclamata. Ha piovuto pochissimo fin dall’anno scorso, gli invasi sono in sofferenza e le previsioni non lasciano prevedere precipitazioni in grado di recuperare. Dobbiamo quindi far fronte con misure urgenti alla situazione: oggi stesso deliberiamo di dare a Fidi 20 milioni per costituire un fondo di garanzia che consentirà di garantire investimenti per 118 milioni di euro, destinati a interventi di emergenza e per ridurre le perdite della rete idrica, che oggi ammontano al 30%”.
Prosegue: “Scriverò ai sindaci invitandoli ad emettere le ordinanze di igiene sanitaria per limitare i consumi e accelerare l’esecuzione di interventi urgenti. Renderemo più rapide le procedure per scavare nuovi pozzi, dobbiamo proseguire e accelerare la realizzazione dei piccoli invasi. Entro 15 giorni avremo il progetto completo”.
La risposta, visto l’aggravarsi della situazione con gli evidenti danni all’agricoltura (si parla di oltre 60 milioni di euro, come ha precisato l’assessore Salvadori), può essere in questo momento il porre maggiore attenzione ai consumi e agli sprechi. E lanciare un piano di infrastrutture che possa limitare i danni futuri, visto che il cambiamento del clima sembra una costante per tutto il territorio.
Ancora Rossi: “Molto può cambiare se cambiano i comportamenti individuali. Dobbiamo passare da una reazione alla situazione contingente a un progetto più complessivo, almeno di legislatura. Dobbiamo mettere subito in campo interventi di urgenza, ma anche mettere questi temi al centro delle nostre politiche regionali per la tutela dell’ambiente, del territorio rurale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per la chiusura dei cicli industriali dell’acqua e di quello delle biomasse e per l’utilizzazione dei fondi comunitari”.
Non dobbiamo fare affidamento sulle timide piogge che stanno arrivando in questa prima settimana di aprile sul nostro territorio: se anche nei mesi aprile-giugno piovesse come nella media non si registrerebbero grandi benefici per le falde, a causa della evapotraspirazione. I problemi di approvvigionamento idrico rimarrebbero per l’uso umano comunque, mentre per l’agricoltura ci potrebbe essere un giovamento concreto.