"La responsabilità è del Pd. Locale e nazionale"
SIENA. Il Pd, diviso su tutto, trova per un momento una pur minima coesione per bacchettare il Commissario Europeo alla Concorrenza, Almunia, reo di avere avvertito il ministro Saccomanni, in via riservata ed amichevole (“Dear Fabrizio,…), che la strategia messa in piedi dal management del Monte dei Paschi per ottenere il via libera ai (Tre)Monti bond non sta in piedi, di qui la necessità di importanti correttivi, pena la apertura a breve di una procedura di infrazione delle regole comunitarie. Dalla analisi di Almunia emerge una situazione molto preoccupante ed il Pd strepita col presidente Rossi o si lamenta col sindaco Valentini cercando di far dimenticare un piccolo particolare: la gravissima ed esclusiva responsabilità del Pd nella devastazione della Banca e, di conseguenza, della Fondazione.
Nelle ultime ore, a cavallo della conferenza stampa della magistratura inquirente che ha escluso il pagamento di tangenti, ma ha confermato la ipotesi di gravi reati a carico di Mussari e C., abbiamo letto una serie di interviste e dichiarazioni, da Cenni a Ceccuzzi, univoche nel confermare che tutte le decisioni riguardanti il Monte dei Paschi negli ultimi anni sono state prese in accordo tra Partito locale e Partito nazionale, ultima l’insediamento di Viola e Profumo ai vertici, preceduto da un pellegrinaggio di Ceccuzzi (da lui stesso riferito) alla fondazione di D’Alema. Sarà pur vero che non è volata nessuna tangente, ma di certo, per restare al caso più clamoroso, Banca Antonveneta è stata pagata cash 9 miliardi due mesi dopo che Botin l’aveva pagata poco più di sei, a fronte di un valore che al momento dell’acquisto Di Tanno, presidente del collegio sindacale, stimava di 2,3 miliardi. Alla fine dei giochi, a causa dei 10 miliardi di debiti che BAV portava in pancia l’esborso totale è stato i di 19 miliardi, per una operazione fallimentare la cui responsabilità politica sta tutta in capo al Pd, il Partito che si è fatto Banca.
Non sappiamo come andrà a finire questa vicenda che sta avendo e purtroppo avrà in ogni caso ripercussioni gravissime sul benessere della nostra comunità. Sappiamo però che tutta la responsabilità di quanto è accaduto e potrà ancora accadere è del Pd e non basteranno le manovre diversive e le cortine di fumo a cambiare la realtà dei fatti.
Enrico Tucci – Cittadini di Siena
Nelle ultime ore, a cavallo della conferenza stampa della magistratura inquirente che ha escluso il pagamento di tangenti, ma ha confermato la ipotesi di gravi reati a carico di Mussari e C., abbiamo letto una serie di interviste e dichiarazioni, da Cenni a Ceccuzzi, univoche nel confermare che tutte le decisioni riguardanti il Monte dei Paschi negli ultimi anni sono state prese in accordo tra Partito locale e Partito nazionale, ultima l’insediamento di Viola e Profumo ai vertici, preceduto da un pellegrinaggio di Ceccuzzi (da lui stesso riferito) alla fondazione di D’Alema. Sarà pur vero che non è volata nessuna tangente, ma di certo, per restare al caso più clamoroso, Banca Antonveneta è stata pagata cash 9 miliardi due mesi dopo che Botin l’aveva pagata poco più di sei, a fronte di un valore che al momento dell’acquisto Di Tanno, presidente del collegio sindacale, stimava di 2,3 miliardi. Alla fine dei giochi, a causa dei 10 miliardi di debiti che BAV portava in pancia l’esborso totale è stato i di 19 miliardi, per una operazione fallimentare la cui responsabilità politica sta tutta in capo al Pd, il Partito che si è fatto Banca.
Non sappiamo come andrà a finire questa vicenda che sta avendo e purtroppo avrà in ogni caso ripercussioni gravissime sul benessere della nostra comunità. Sappiamo però che tutta la responsabilità di quanto è accaduto e potrà ancora accadere è del Pd e non basteranno le manovre diversive e le cortine di fumo a cambiare la realtà dei fatti.
Enrico Tucci – Cittadini di Siena