I sindacati pronti a far valere i diritti dei lavoratori
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SIENA. Le scriventi OO.SS. ritengono opportuno, alla luce di quanto emerso nell’ultima seduta di contrattazione e alla luce del documento inviato dal Rettore e dal Direttore Amministrativo il 23 luglio u.s., chiarire alcuni aspetti della querelle sul CCI 2011.
Dopo la sentenza del Giudice del lavoro, siccome è emerso chiaramente che l’Amministrazione aveva commesso un abuso e che quindi veniva condannata anche al pagamento degli interessi legali e delle spese legali in ragione di 350 euro a ricorrente, siccome tutto questo comporta un danno economico, siccome ove venissero sottoposti al Giudice altri ricorsi, tutti questi sarebbero accolti e porterebbero al medesimo risultato (risarcimento, danno erariale ecc. ecc.), l’Amministrazione ha pensato bene di cercare un accordo extra giudiziale con le parti sindacali per evitare una grandinata di ricorsi.
Ora cerca di buttare la palla in corner e tenta di riadattare la proposta di accordo secondo le proprie convenienze, adottando i criteri di reintegro dell’accessorio erogato in eccesso come stabiliti dall’ormai mitica nota del MEF. E’ perciò opportuno chiarire che le scriventi OO.SS. non hanno intenzioni di farsi menare per il naso con dilazioni e tentativi, assai maldestri, di buttarla a tarallucci e vino, sempre rigorosamente ai danni del personale di categoria B-C-D.
Le scriventi OO.SS. sono quindi ad annunciare che, vista la scarsa volontà da parte dell’Amministrazione di piegarsi e di ammettere finalmente il proprio errore e l’inopportuno e vessatorio comportamento che da questo errore discende, procederanno a presentare presso il competente Tribunale del Lavoro tutti i ricorsi che per il momento sono stati congelati nella speranza di addivenire ad un accordo e provvederanno a far sì che il numero dei ricorrenti aumenti, possibilmente estendendosi a TUTTI gli aventi diritto, cioè a tutto il personale tecnico amministrativo di categoria B-C-D. Colgono, le OO.SS. l’occasione per stigmatizzare questo atteggiamento che, a questo punto, appare per quello che è: un tentativo di dilazionare e guadagnare tempo, il tutto sulla pelle dei dipendenti che – non ci stancheremo mai di dirlo – sono rimasti quelli più deboli (dopo la giubilazione di stabilizzandi e cooperative). Evidentemente l’Amministrazione non impara niente dai propri errori e lo dimostra col proprio comportamento con i CEL, anch’essi vincitori in primo e secondo grado e costretti ad andare avanti, da anni ormai, a colpi di decreti ingiuntivi. Se questo è il modo di rapportarsi in maniera trasparente, rispettosa e corretta tra Amministrazione e Rappresentanze sindacali, allora noi non siamo né corretti, né trasparenti, né rispettosi, ma faremo valere i diritti dei lavoratori nelle sedi preposte.
CSA della Cisal/Università e Confsal-Snals-Cisapuni
Dopo la sentenza del Giudice del lavoro, siccome è emerso chiaramente che l’Amministrazione aveva commesso un abuso e che quindi veniva condannata anche al pagamento degli interessi legali e delle spese legali in ragione di 350 euro a ricorrente, siccome tutto questo comporta un danno economico, siccome ove venissero sottoposti al Giudice altri ricorsi, tutti questi sarebbero accolti e porterebbero al medesimo risultato (risarcimento, danno erariale ecc. ecc.), l’Amministrazione ha pensato bene di cercare un accordo extra giudiziale con le parti sindacali per evitare una grandinata di ricorsi.
Ora cerca di buttare la palla in corner e tenta di riadattare la proposta di accordo secondo le proprie convenienze, adottando i criteri di reintegro dell’accessorio erogato in eccesso come stabiliti dall’ormai mitica nota del MEF. E’ perciò opportuno chiarire che le scriventi OO.SS. non hanno intenzioni di farsi menare per il naso con dilazioni e tentativi, assai maldestri, di buttarla a tarallucci e vino, sempre rigorosamente ai danni del personale di categoria B-C-D.
Le scriventi OO.SS. sono quindi ad annunciare che, vista la scarsa volontà da parte dell’Amministrazione di piegarsi e di ammettere finalmente il proprio errore e l’inopportuno e vessatorio comportamento che da questo errore discende, procederanno a presentare presso il competente Tribunale del Lavoro tutti i ricorsi che per il momento sono stati congelati nella speranza di addivenire ad un accordo e provvederanno a far sì che il numero dei ricorrenti aumenti, possibilmente estendendosi a TUTTI gli aventi diritto, cioè a tutto il personale tecnico amministrativo di categoria B-C-D. Colgono, le OO.SS. l’occasione per stigmatizzare questo atteggiamento che, a questo punto, appare per quello che è: un tentativo di dilazionare e guadagnare tempo, il tutto sulla pelle dei dipendenti che – non ci stancheremo mai di dirlo – sono rimasti quelli più deboli (dopo la giubilazione di stabilizzandi e cooperative). Evidentemente l’Amministrazione non impara niente dai propri errori e lo dimostra col proprio comportamento con i CEL, anch’essi vincitori in primo e secondo grado e costretti ad andare avanti, da anni ormai, a colpi di decreti ingiuntivi. Se questo è il modo di rapportarsi in maniera trasparente, rispettosa e corretta tra Amministrazione e Rappresentanze sindacali, allora noi non siamo né corretti, né trasparenti, né rispettosi, ma faremo valere i diritti dei lavoratori nelle sedi preposte.
CSA della Cisal/Università e Confsal-Snals-Cisapuni