Per tacere del continuo ridimensionamento organizzativo...
Il risalto dei media non ha tuttavia evidenziato la discrasia tra apparenza rassicurante basata su asserita solidarietà e attenzioni socio-etiche e l’affarismo di un colosso che non esita a pianificare 149 licenziamenti collettivi (legge 223/1991) pur registrando risultati finanziari stratosferici relativi all’intero Gruppo nel 2012, che a livello mondiale raggiunge i seguenti risultati :
- Fatturato (2012 su 2011) 104,5 -2,3% (flat @CC)
- utile Netto 16,6 +4,7%
- EPS 14,53 $ +9,7%
- Free cash flow 18,2 +9,7%
Nel documento distribuito alle OO.SS. lo scorso 11 giugno 2013 a Milano in occasione dell’esame congiunto relativo al trasferimento del presunto ramo d’azienda “ICT Infrastructure Management” di UBIS alla Newco denominata Joint for Growth, IBM si vantò di annoverare tra le sue fila ben 5 Premi Nobel, 3.200 scienziati e di essere la prima azienda per numero di laureati in matematica.
L’ apertura di una procedura di licenziamenti collettivi, campagne di incentivazione “volontarie fortemente spintanee”, licenziamenti individuali secondo la legge Fornero, licenziamento in tronco di tanti dirigenti, tutte azioni avvenute in IBM Italia, nonostante i risultati positivi, e l’ apertura di Cassa Integrazione (in Sistemi Informativi) sono azioni difficilmente compatibili e giustificabile con tali risultati economici. Per questo consigliamo ad IBM di rafforzare il numero dei laureati in psicologia, sociologia e giurisprudenza, considerando le inevitabili ricadute dapprima psico-sociali e poi giudiziarie che la deriva speculativa del colosso americano finirà per produrre nelle diverse realtà territoriali in cui opera.
Che senso ha dire al mondo che con la Joint Venture con Unicredit, IBM si guadagnerà “MILIARDI DI DOLLARI” e non aspettare questi guadagni per evitare il licenziamento dei dipendenti, come definito nell’accordo del 24/7. Tutta questa fretta risulta quantomeno sospetta.
Anche la Sistemi Informativi (Azienda 100% IBM) è in crisi ed ha aperto una procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per 292 lavoratori. Procedura che ha visto sì la firma di un accordo sindacale, ma è da sottolineare che tale firma è stata motivata, così ci dicono le RSU interpellate, dal ricatto “economico” effettuato dall’Azienda che, in assenza di accordo, non avrebbe anticipato ai lavoratori in CIGO l’importo dovuto dall’INPS (che, notoriamente, paga con un ritardo di 8/9 mesi), rendendo ancor più insopportabili le condizioni di vita dei lavoratori già duramente colpiti
Un dato che accomuna IBM, S.I. ed UBIS è il continuo ridimensionamento organizzativo e la conseguente continua ridistribuzione di Lavoratori e Lavoratrici, giustificati da investimenti verso nazioni emergenti che hanno come effetto drastici tagli dei livelli occupazionali su mercati, come quello italiano, considerati troppo costosi. In parole povere si tratta di delocalizzazioni, giustificate da efficienza allocativa, per lucrare sullo spread sociale e fiscale di quei paesi.
Tra le proposte per pubblicizzare correttamente le politiche perseguite dai due partner commerciali ci potrebbe essere l’attribuzione nel 2013 del Premio Nobel per “la capacità di ristrutturare arrivando a profitti sempre più alti a spese dei lavoratori” ai manager di IBM ed UBIS. Con i devastanti percorsi sociali e giuridici da loro intrapresi, l’Accademia svedese glielo conferirebbe all’unanimità.
RSA FISAC CGIL UBIS ROMA – RSU IBM ROMA – RSU SISTEMI INFORMATIVI