ABBADIA SAN SALVATORE. Dalla FILCAMS CGIL Siena riceviamo e pubblichiamo.
"In questi giorni si è conclusa, con molte polemiche e con esternazioni sulla stampa, la concertazione amiatina per la deroga alle aperture domenicali e festive, così come previsto da una recente Legge Regionale. La Regione Toscana lascia infatti tale scelta alla concertazione locale coordinata dai Comuni, anch'essi ovviamente parte attiva e non semplici notai.
Le parti si sono incontrate predisponendo un protocollo di concertazione sulle regole nel quale ci si impegna al fine “di attivarsi per mediare tra le varie posizioni emerse, smussando divergenze e proponendo soluzioni condivisibili”.
Legittimamente, in quanto portatori di interessi di parte, Confesercenti e Confcommercio esprimono posizioni di completa deregolamentazione in materia, dall'altra le Organizzazioni Sindacali propongono l'apertura di 26 domeniche con la possibilità di estendere tale deroga in previsioni di eventi non programmati, escludendo le aperture nelle ricorrenze del 1° maggio, 25 Aprile e 25 Dicembre.
L'atteggiamento dell'Assessore del Comune di Abbadia S.Salvatore è stato sconcertante. Venendo meno al ruolo di mediazione, si è presentato, con un'ordinanza già scritta, schierandosi con una sola parte, senza tenere conto delle altrettanto legittime posizioni di chi rappresenta i lavoratori dipendenti che operano nel settore. Quello che amareggia è l'approccio concettuale alle sue affermazioni: “gli imprenditori commerciali devono essere padroni di se stessi” (vera indole leghista) – visione di relazioni sociali di stampo ottocentesco – oppure “l'attività svolta dal Comune è per la tutela della piccola attività commerciale nei confronti della media distribuzione” – tradotto: si identificano i commercianti “amici”, gli altri un po’ meno. L'Assessore giustifica la posizione del Comune con la convinzione che ormai l'attività turistica non è più stagionale e che esistono significativi flussi turistici spalmati nell'intero anno.
Noi non condividiamo tale valutazione. Esemplificativo a tal proposito è il risultato di un recente rilevamento effettuato dallo stesso Comune in cui si rileva che delle 180 attività commerciali interessate solo 30 (circa il 16%) hanno optato per l'apertura domenicale mentre la stragrande maggioranza degli operatori non ritiene conveniente aprire. Delle due l'una: o la maggior parte dei commercianti di Abbadia San Salvatore non sono operatori avveduti o l'Assessore scambia il sogno con la realtà.
Nell'ordinanza in arrivo del Comune di Abbadia S.Salvatore sarà disattesa la proposta sindacale di chiusura nelle festività del 25 Aprile, 1° Maggio e 25 Dicembre. Non spetta sicuramente a noi ricordare la storia, i simboli ed i valori che stanno dietro a queste ricorrenze, sia laiche che religiose, nemmeno vogliamo fare demagogia… La Filcams Cgil non accetta la MERCIFICAZIONE dei valori che stanno dietro a queste scelte, non siamo disponibili a mercanteggiare per trenta denari. Spiace che il Comune di Abbadia S.Salvatore ritenga più importante un meeting di nuoto piuttosto che la Festa del Lavoro. Non ci meravigliamo poi se vi è una crisi di identità dei valori di riferimento del riformismo progressista in Italia…, emerge anche da queste piccole, piccolissime cose…
Invitiamo tutti a riflettere".
"In questi giorni si è conclusa, con molte polemiche e con esternazioni sulla stampa, la concertazione amiatina per la deroga alle aperture domenicali e festive, così come previsto da una recente Legge Regionale. La Regione Toscana lascia infatti tale scelta alla concertazione locale coordinata dai Comuni, anch'essi ovviamente parte attiva e non semplici notai.
Le parti si sono incontrate predisponendo un protocollo di concertazione sulle regole nel quale ci si impegna al fine “di attivarsi per mediare tra le varie posizioni emerse, smussando divergenze e proponendo soluzioni condivisibili”.
Legittimamente, in quanto portatori di interessi di parte, Confesercenti e Confcommercio esprimono posizioni di completa deregolamentazione in materia, dall'altra le Organizzazioni Sindacali propongono l'apertura di 26 domeniche con la possibilità di estendere tale deroga in previsioni di eventi non programmati, escludendo le aperture nelle ricorrenze del 1° maggio, 25 Aprile e 25 Dicembre.
L'atteggiamento dell'Assessore del Comune di Abbadia S.Salvatore è stato sconcertante. Venendo meno al ruolo di mediazione, si è presentato, con un'ordinanza già scritta, schierandosi con una sola parte, senza tenere conto delle altrettanto legittime posizioni di chi rappresenta i lavoratori dipendenti che operano nel settore. Quello che amareggia è l'approccio concettuale alle sue affermazioni: “gli imprenditori commerciali devono essere padroni di se stessi” (vera indole leghista) – visione di relazioni sociali di stampo ottocentesco – oppure “l'attività svolta dal Comune è per la tutela della piccola attività commerciale nei confronti della media distribuzione” – tradotto: si identificano i commercianti “amici”, gli altri un po’ meno. L'Assessore giustifica la posizione del Comune con la convinzione che ormai l'attività turistica non è più stagionale e che esistono significativi flussi turistici spalmati nell'intero anno.
Noi non condividiamo tale valutazione. Esemplificativo a tal proposito è il risultato di un recente rilevamento effettuato dallo stesso Comune in cui si rileva che delle 180 attività commerciali interessate solo 30 (circa il 16%) hanno optato per l'apertura domenicale mentre la stragrande maggioranza degli operatori non ritiene conveniente aprire. Delle due l'una: o la maggior parte dei commercianti di Abbadia San Salvatore non sono operatori avveduti o l'Assessore scambia il sogno con la realtà.
Nell'ordinanza in arrivo del Comune di Abbadia S.Salvatore sarà disattesa la proposta sindacale di chiusura nelle festività del 25 Aprile, 1° Maggio e 25 Dicembre. Non spetta sicuramente a noi ricordare la storia, i simboli ed i valori che stanno dietro a queste ricorrenze, sia laiche che religiose, nemmeno vogliamo fare demagogia… La Filcams Cgil non accetta la MERCIFICAZIONE dei valori che stanno dietro a queste scelte, non siamo disponibili a mercanteggiare per trenta denari. Spiace che il Comune di Abbadia S.Salvatore ritenga più importante un meeting di nuoto piuttosto che la Festa del Lavoro. Non ci meravigliamo poi se vi è una crisi di identità dei valori di riferimento del riformismo progressista in Italia…, emerge anche da queste piccole, piccolissime cose…
Invitiamo tutti a riflettere".