La Regione dà 325 milioni per pagare le imprese
SIENA. “Straordinariamente positivi i 325 milioni di Euro per il pagamento dei debiti scaduti della Toscana verso le aziende fornitrici disponibili già da Agosto.” – afferma Riccardo Burresi, Presidente del Consiglio Provinciale di Siena. “Nella Toscana che immagino – continua Burresi – le imprese non sono a rischio di fallire perché la Pubblica Amministrazione non paga i propri fornitori. Le nuove risorse a disposizione della Toscana permetteranno di pagare fatture scadute e immettere liquidità nelle imprese che vivono da anni la crisi e sono strangolate dalla mancanza di concessione di credito dalle banche. La mancanza di credito uccide la speranza nel futuro e la capacità delle aziende di essere competitive e creare posti di lavoro”.
“Dopo i pagamenti alle imprese, adesso è indispensabile una rivoluzione innovativa per cambiare radicalmente la burocrazia. Con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo toscano capace di essere competitivo e creare lavoro per i giovani. Le imprese toscane subiscono un enorme costo che rischia di affondare il sistema produttivo e il lavoro: una burocrazia troppo lenta, eccessivamente costosa, che non decide”. “Adesso – indica Burresi – c’è bisogno di cambiare: è urgente semplificare realmente il rapporto tra Pubbliche Amministrazioni e imprese. Anche in Toscana dobbiamo passare dall’uso della penna all’utilizzo di internet. Non è accettabile, oggi, dover dialogare e pagare una Pubblica Amministrazione recandosi negli uffici o in banca senza poterlo fare direttamente in azienda tramite il computer. Innovare e rendere digitale il rapporto tra Pubblica Amministrazione e impresa è un fattore chiave di competitività, che può permettere alle nostre aziende di stare sui mercati, soprattutto esteri, e creare nuovi posti di lavoro. Tutti devono fare la loro parte: lo Stato, la Regione Toscana e gli enti locali. Occorre ulteriormente intervenire sulla legge regionale 40/2009 – indica Burresi – che prevede la riduzione dei tempi per le risposte della Pubblica Amministrazione e l’eliminazione di molti passaggi burocratici attraverso le conferenze dei servizi. Oggi, nella Toscana che immagino, è indispensabile che la Pubblica Amministrazione adotti un nuovo atteggiamento, è necessario che le Istituzioni si aprano a un confronto serrato e continuo con le imprese per capire i loro reali bisogni ed è essenziale che gli uffici pubblici diventino come ‘consulenti’ per le imprese. In un’economia globale che corre sempre al massimo, le Istituzioni devono essere altrettanto veloci a dare le necessarie risposte alle imprese. In un mercato sempre più competitivo e ampio – conclude Burresi – le imprese hanno bisogno di tempi certi e procedure semplici per potere essere pronte ad investire e creare sviluppo”.
“Dopo i pagamenti alle imprese, adesso è indispensabile una rivoluzione innovativa per cambiare radicalmente la burocrazia. Con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo toscano capace di essere competitivo e creare lavoro per i giovani. Le imprese toscane subiscono un enorme costo che rischia di affondare il sistema produttivo e il lavoro: una burocrazia troppo lenta, eccessivamente costosa, che non decide”. “Adesso – indica Burresi – c’è bisogno di cambiare: è urgente semplificare realmente il rapporto tra Pubbliche Amministrazioni e imprese. Anche in Toscana dobbiamo passare dall’uso della penna all’utilizzo di internet. Non è accettabile, oggi, dover dialogare e pagare una Pubblica Amministrazione recandosi negli uffici o in banca senza poterlo fare direttamente in azienda tramite il computer. Innovare e rendere digitale il rapporto tra Pubblica Amministrazione e impresa è un fattore chiave di competitività, che può permettere alle nostre aziende di stare sui mercati, soprattutto esteri, e creare nuovi posti di lavoro. Tutti devono fare la loro parte: lo Stato, la Regione Toscana e gli enti locali. Occorre ulteriormente intervenire sulla legge regionale 40/2009 – indica Burresi – che prevede la riduzione dei tempi per le risposte della Pubblica Amministrazione e l’eliminazione di molti passaggi burocratici attraverso le conferenze dei servizi. Oggi, nella Toscana che immagino, è indispensabile che la Pubblica Amministrazione adotti un nuovo atteggiamento, è necessario che le Istituzioni si aprano a un confronto serrato e continuo con le imprese per capire i loro reali bisogni ed è essenziale che gli uffici pubblici diventino come ‘consulenti’ per le imprese. In un’economia globale che corre sempre al massimo, le Istituzioni devono essere altrettanto veloci a dare le necessarie risposte alle imprese. In un mercato sempre più competitivo e ampio – conclude Burresi – le imprese hanno bisogno di tempi certi e procedure semplici per potere essere pronte ad investire e creare sviluppo”.