Dai problemi degli alluvionati alle montagne che riceveranno il segnale dal satellite
FIRENZE. Da venerdì 4 novembre è partito ufficialmente il passaggio al digitale terrestre per le tv della Toscana e dovrebbe concludersi in tutto il territorio regionale entro il 23 novembre. “Si tratta di un’operazione gestita male – dice il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci. Un’imposizione calata dall’alto che non ha tenuto conto né delle necessità delle emittenti né del disagio arrecato ai cittadini. Come ormai uso e costume di questo Governo, vengono prese delle decisioni di discutibile utilità solo per fare l’interesse di pochi, a svantaggio di molti”. Le frequenze da assegnare sono inferiori al numero di emittenti interessate: appena 18. Per questa ragione il 23 agosto scorso il ministero dello Sviluppo Economico (Dipartimento per le Comunicazioni) ha bandito una gara. I criteri sono stati talmente complessi e contorti da dare origine alla nascita di scatole cinesi e società di comodo prive di dipendenti e di reale operatività, nate allo scopo di ottenere le concessioni. Tra l’altro, il bando prevede e, anzi, incentiva la formazione di intese o società consortili per l’assegnazione di una frequenza condivisa, con l’unica limitazione che i soggetti partecipanti non operino in zone sovrapponibili.
Il 25 ottobre è stata pubblicata la graduatoria della gara senza rendere nota l’assegnazione delle frequenze. Già questo ha creato disagi alle emittenti che devono installare le nuove apparecchiature per le trasmissioni e ha già dato adito a contestazioni che hanno indotto l’Assostampa Toscana a denunciare la premiazione di “scatole vuote”. Tutto sembra voler favorire la grande emittenza nazionale del presidente del consiglio, che avrà tempo e spazio per vincere facilmente la “guerra del telecomando”, quella che fa occupare i primi numeri dei canali, che risultano sempre i più semplici da cliccare e ricordare. Il ministero sta nuovamente verificando la graduatoria: la confusione può aumentare ancora, completata dal cattivo servizio per l’utenza, e ci saranno emittenti che per qualche giorno non potranno trasmettere. Confusione creata ad arte?
In alcune zone alluvionate è stato rinviato il passaggio al digitale terrestre. Il rinvio riguarderà solo il centro abitato di Aulla con i territori limitrofi, fino alla cessazione della situazione di emergenza provocata dall’alluvione dei giorni scorsi. Per gli altri quattro comuni che, con Aulla, dovevano entrare nel digitale terrestre oggi (Comano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Podenzana, territori serviti da un ripetitore ligure), il passaggio avverrà insieme agli altri comuni della Lunigiana coperti da un ripetitore toscano e per cui rimane la data originariamente fissata. Aulla rimarrà quella che i tecnici definiscono “isola analogica” fino a che non sarà superata questa fase di emergenza.
Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, Arezzo abbandonerà l’analogico fra il 14 e il 17, Massa il 16, Carrara e Lucca tra il 16 e il 18, Pistoia, Prato e Siena fra il 17 e il 18, Pisa e Livorno il 18 novembre, Grosseto fra il 18 e il 22. A Firenze il passaggio al digitale avverrà il 18 novembre. Ci si attendono problemi insormontabili nelle aree montane della regione (Garfagnana, Chianti, Appennino, Amiata) per via delle caratteristiche tecniche di trasmissione del digitale terrestre, e non si esclude che buona parte della popolazione debba sintonizzarsi sul satellite Tivusat, che è gratuito, ma necessita di antenna parabolica, decoder e smart card appositi. Il sistema frettolosamente inventato per gli evidenti disagi arrecati alle popolazioni che per prime hanno sperimentato il digitale terrestre prevede che si debba fare richiesta alla Rai della smart card via internet o per posta, pagando una cifra tra i 18 e i 22 euro. La smart card non funziona come quella dei canali satellitari per gestire singoli abbonamenti o acquisti di singoli programmi, ma serve alla ricezione di programmi criptati per ragioni inerenti diritti televisivi.
Purtroppo anche i tecnici antennisti della Toscana si aspettano i soliti disservizi del passaggio al digitale terrestre tipici delle zone montane. RaiWay, asset delle torri tv del servizio pubblico, garantirà la copertura tv col solo primo multiplex (che trasmette Rai 1, Rai 2 Rai 3, Rai News) per i comuni sotto i 3 mila abitanti. Questo significa che i restanti 10 canali digitali della tv pubblica non saranno ricevibili dai residenti della zona. Un’evidente carenza del servizio pubblico, privo di ripetitori di rete nelle aree incriminate, che potrebbe suscitare molte polemiche anche nel resto dei centri abitati dell’Appennino tosco-emiliano, dove per ora si riescono a ricevere solo una quarantina di canali digitali in chiaro. Differenti sono le intenzioni di Elettronica Industriale, l’operatore di rete che distribuisce i segnali per Mediaset, che dovrebbe trasmettere tutti i suoi mux e canali nei comuni montani toscani e emiliani.
Attenzione ai problemi di sostituzione di apparecchi televisivi obsoleti. Danilo Bonato, direttore generale di Remedia, il principale Consorzio italiano no-profit per la gestione e il riciclo delle apparecchiature elettroniche, ha stimato che entro il 2013 saranno acquistati circa 25 milioni di apparecchi in sostituzione appunto di 15 milioni di pezzi che usciranno dalle case degli italiani. Numeri che lanciano l’allarme. La paura è che i consumatori possano disfarsene in maniera sbagliata, buttandoli nella spazzatura indifferenziata o addirittura abbandonandoli per strada senza segnalarli. Così facendo s’incorre in multe salatissime, che vanno dai 300 ai 3.000 euro. Se poi i rifiuti sono pericolosi si arriva addirittura a 6.000 euro di multa oltre a ingenti danni ambientali. Isole ecologiche e informazioni presso i comuni sono disponibili a tutti i cittadini per evitare dannosissimi disastri ambientali.
Per avere aiuto ci si può rivolgere al numero verde 800-022000. La Regione Toscana ha aperto una sala operativa a Firenze (via Cavour 15), per informare in tempo reale in merito al passaggio, territorio per territorio. Ci sono poi i ‘punti digitali’ cui rivolgersi: l’elenco è sul sito della regione Toscana.
