La banca è alla ricerca anche di un "socio forte"
MILANO. Secondo quanto scrive il quotidiano la Repubblica, il management di Unicredit aspetta solo di vedere le novità dal G20 di Cannes, le eventuali altre intemperanze della Borsa e una sperata buona parola di Bankitalia sui 3 miliardi di bond Cashes, che gli investitori considerano patrimonio primario. Dopodiché, se non ci saranno colpi di scena, il cda del 14 novembre “esaminerà un piano prudente, senza svolazzi e con tagli di costi e focus sulla banca retail, e una parallela ricapitalizzazione fino a 7 miliardi di euro, tutta in diritti di opzione magari con un nuovo socio straniero che entri a fermo, poi arrotondi con i diritti di opzione”. Unicredit e il consorzio di garanzia studiano due mosse: la prima una lettera dei soci forti che dichiareranno la volontà di sottoscrivere l’aumento, la seconda è la ricerca di un socio di peso, che tra un management e advisor sarebbe inseguito tra Russia e Cina (in forma di fondi sovrani) o Stati Uniti (investitori istituzionali).