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SIENA. La semicalotta sopra l’altare della Chiesa San Girolamo in Campansi, risalente alla fine del 600, è tornata al suo splendore.
L’inaugurazione dell’opera si è tenuta oggi (30 dicembre), alla presenza di Donatella Buti, presidente Asp, Gabriello Mancini, presidente Fondazione MPS, Laura Martini, direttore della Soprintendenza Beni Artistici e Storici di Siena e Grosseto e Fabio Minuti, assessore all’Urbanistica del Comune di Siena.
“Siamo emozionati di fronte ad una grande opera restaurata – ha commentato Donatella Buti, presidente dell'Azienda Pubblica Servizi alla Persona “Città di Siena”– che permette di aggiungere un altro tassello all’immenso patrimonio artistico della nostra città. Grazie alla sensibilità, anche artistica, della prestigiosa istituzione senese oggi recuperiamo quest’opera preziosa con un restauro a regola d’arte”.
L’intervento di restauro, possibile grazie al contributo di 50mila euro da parte della Fondazione MPS, permette oggi di ammirare, in alto sopra l’altar maggiore della chiesa, le pitture a tempera che decorano la “Gloria di Cristo” attribuite a Niccolò Riccioloni, pittore di scuola romana che operò a Siena verso la fine del 1600. La superficie dipinta è delimitata da una cornice in stucco dorato.
“Questo restauro – ha spiegato Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena – dimostra come si possa coniugare la sensibilità verso le problematiche sociali con l’attenzione per l’arte. Entrambe le componenti, infatti, concorrono al benessere complessivo delle persone, benessere che è l’obiettivo finale della Fondazione MPS. Ancora una volta possiamo vedere i frutti della nostra collaborazione con il Comune di Siena e con l’Asp”.
“Si tratta di un restauro importante non solo per il valore artistico – ha specificato l’assessore del Comune di Siena, Fabio Minuti – ma anche per il contesto in cui si trova. Questa chiesa, infatti, è molto vissuta dagli anziani della nostra città ed è un punto di ritrovo per molte famiglie senesi”.
Le pitture originali risultavano degradate. L’azione dei sali solubili, a causa delle infiltrazioni, aveva provocato distaccamenti della pellicola pittorica e gli affreschi presentavano parti oscure dovute al fumo delle candele e alla polvere. L’intervento di restauro, effettuato dalla Ditta Valentini Ventura Srl sotto la sorveglianza di Laura Martini, funzionario della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici e Storici delle province di Siena e Grosseto, ha previsto una serie di opere mirate a bloccare l’attuale situazione di degrado e restituire alla superficie dipinta le sue qualità originali. Il progetto e la direzione dei lavori è stato eseguito dagli architetti Cinzia Lamoretti e Matteo Severini.
NOTE STORICHE
L’Oratorio di San Girolamo è compreso in un complesso conventuale di monache francescane che vi risiedevano già nel secolo XIV, attualmente compreso nell’unità immobiliare ad uso “casa di riposo anziani”.
Il compendio immobiliare, preceduto da una facciata tripartita da lesene, con portico in basso e timpano di coronamento, conserva ancora il chiostro e la chiesa ad aula rettangolare.
La chiesa, “rifabricata” nell’anno 1683 dalle pronipoti del Pontefice Alessandro VII, è descritta dal Faluschi come una delle “più vaghe e ornate della Città”.
L’interno della stessa, in stile barocco, presenta una volta composta da tre specchiature delimitate da cornici in stucco dorato.
La volta è completata da una semicalotta, in corrispondenza dell’Altar Maggiore, e dal coro, con volta a botte, sopra l’ingresso principale.
Gli affreschi, della fine del seicento, sono attribuiti a Giulio Bolognese, Michelangelo e Niccolò Ricciolini, pittore di scuola romana, e rappresentano Gloria di San Pietro d’Alcantara, Gloria della Vergine, Gloria di San Francesco e Gloria di Cristo.