Il Carroccio torna su quanto accaduto durante il Consiglio Comunale sulla Fondazione Mps

SIENA – «Siamo sconcertati di come la maggioranza del Sindaco tratti le istituzioni ed intenda la democrazia. Dopo quanto accaduto in consiglio comunale siamo sempre più convinti che l’uso del termine Democratico per identificare il PD sia un affronto al significato del termine stesso.» La Lega affronta così la questione che tiene banco a Siena in questi giorni relativa alla mancata presenza del Presidente della Fondazione Clarich ed il conseguente abbandono della maggioranza dell’aula consiliare, che ha determinato l’interruzione del dibattito sulla Fondazione.
«È stato un’atto di pura arroganza politica ed un modo per fuggire a gambe levate dinanzi alle proprie responsabilità ed evitare il confronto. Probabilmente stanno semplicemente seguendo le solite direttive impartite dall’alto e dalle stesse parole del Sindaco si capisce chiaramente che egli è, di fatto, il curatore fallimentare di Siena, colui che consegnerà tutti gli averi della città ad altri o per dirla alla Valentini, colui che “deve garantire chi guarda (?) che è finito il tempo in cui consideravamo questa grande banca nazionale come lo strumento di realizzazione dei nostri interessi locali”. E se a dire che non si sta facendo gli interessi del territorio senese è lo stesso Valentini c’è poco da aggiungere, se non prepararci a dire addio ad oltre 500 anni di storia. Ma a questo punto – continua la nota del Carroccio – ci chiediamo il perché di nomine politiche e di quote societarie. Seguendo il ragionamento di Valentini, sarebbe senz’altro più coerente abbandonare definitivamente la Fondazione e la Banca. Peccato che lo stesso non abbia mai disdegnato di dare consigli alla Banca sulla formazione della compagine sociale, sui patti di sindacato e sulla ricerca di possibili nuovi soci. In realtà non si vuole allontanare tutta la politica dalla Banca, ma semplicemente allontanare la città dalla Banca, e consegnarla definitivamente in mano agli organi nazionali del Partito.» La nota della Lega Nord si conclude con un appello ai cittadini: «Qui non è tanto l’allontanare la politica dalla gestione della Fondazione e della Banca che porterà benefici alla città, ma allontanare certa politica e la sua classe dirigente dall’amministrare la città ed il Paese!»