Contraddizioni in entrambi casi presentati
Riguardo l’immobile di via Bandini, la “valorizzazione” consisterebbe in realtà nella vendita (termine più prosaico) dell’immobile di proprietà pubblica, con destinazione d’uso forse poco chiara anche all’amministrazione; nella prima enunciazione sembrava servisse a migliorare il servizio mensa del DSU, ma in una battuta finale l’assessore Maggi dichiarava che qualora il DSU non acquistasse l’immobile si sperava comunque nella vendita perché le casse del Comune sono vuote… ma allora l’interesse principale del Comune è migliorare il servizio della mensa studentesca o fare cassa? La contrada del Leocorno che era presente (non sappiamo se più o meno formalmente) qualche dubbio sembra se lo ponga, e sarebbe opportuno che i dubbi venissero sciolti.
Riguardo invece all’area delle Scotte i dubbi sono di tipo diverso. Ascoltando sia i relatori sia l’intervento da parte di una associazione interessata alla variante, sembra che tutti siano d’accordo sull’utilità della stessa; ma si tratterebbe comunque, se abbiamo capito bene, di un incremento del consumo di suolo, e pare di non poco conto. Si dice che un gruppo di valutazione interno al Comune ritenga non sia necessaria un Valutazione Ambientale Strategica. Ecco quindi sorgere il dubbio: ma se coloro che decidono la necessità o meno di una Valutazione sono gli stessi che propongono la Variante, non è che la cosa è un po’ sospetta? Tutti (o quasi) in campagna elettorale dichiaravano di farla finita con il consumo di suolo, perché allora non approfittare di questa variante per bilanciare l’aumento del consumo nell’area delle Scotte con una riduzione, almeno di pari entità in un’altra zona, per esempio quella già discussa dell’Arbia? Le varianti, come è stato detto più volte, hanno il pregio di risolvere un problema, ma perdono di vista il progetto generale, e dato che lo stesso assessore Maggi ha dichiarato che tante sono le varianti in attesa, non sarebbe forse meglio conoscerle tutte insieme, per valutare meglio eventuali implicazioni o “effetti collaterali” non prevedibili se affrontate singolarmente?
Francesco Andreini – PRC Siena