Modi differenti di pensare la banca e l
Se questi concetti ‘etico – politico – creditizi’ sono validi, ne consegue anche un modo diverso di ripensare il Monte, con tutta la dote peculiare di storia, di patrimonio, di professionalità, di motivazione a nuove sfide d’appartenenza; appunto un modo diverso di organizzare e promuovere un riverbero di sviluppo dimensionale, operativo, antropologico, ma anche un concetto diverso di compiti e scopi dell’ azionariato.
L’attrazione degli investitori e dei capitali, senza brame a fagocitarci, deve restituire loro ovvia remunerazione, garantita com’è dallo storico marchio, dalla ricchezza immobiliare della banca, dal suo credito verso il Tesoro di circa 25 miliardi in titoli di stato, dal discarico fiscale spettante per anni (7 – 8 miliardi) sull’acquisto di Antonveneta e non ultimo – ripeto – dal patrimonio professionale che resiste nonostante tagli, mortificazioni e sacrifici scaricati su un personale messo a rischio di insicurezza occupazionale demotivante.
Quanti puntassero ad attrarre investitori per poi trasferire altrove e svendere Banca MPS a pezzi, magari i più ghiotti, attuerebbero un disegno ‘criminoso’ da respingere con forza: anche non togliendo il tetto del 4% all’azionariato privato. E sfidando chi soffia sul fuoco di ‘ritorsioni’ europee troppo raccontate, mai rese note, tantomeno ai Soci. Le producano in assemblea, il 18 prossimo. Siena – e per essa la Fondazione, con nuova legittimità e competenza – deve ben verificare e non consentire alcuna scalata al buio.
Adesso incombe pure l’aumento di capitale (intanto,da 1a 2 mld. ?) approvato per cinque anni, senza diritto di opzione e con evidente danno per i Soci. Oltre che alla Rocca, occorre molta prudenza e fermezza in Fondazione, se è sincera la volontà di evitarle ogni pericolo. Del resto, proprio in Giugno, Unicredit ha confermato il tetto azionario dei Soci al 5%.
Trasferiti ormai larghi poteri (questi sì da revocare…!) dell’ Assemblea Soci al CdA e da qui al Presidente e al neo-A D, non è proprio il caso di cancellare a scatola chiusa forse l’ultimo ‘ boccone’ di garanzia senese. Anche sull’abolizione del 4% dovrà comunque, autonomamente ponderare la Fondazione MPS, bene ascoltando l’imminente Consiglio Comunale. Si approfondisca con l’occhio al MEF e a Bruxelles, ma si cerchino, frattanto, nuovi soci validi per Banca MPS cui potersi legare in patto di sindacato (il che “appare plausibile” – cfr.‘MF’ 10.07.13), a garanzia soprattutto dei Dipendenti, della Banca e del suo storico legame con Siena e il territorio.
Secondo l’alto insegnamento di Papa Francesco (Angelus del 23 Giugno) bisogna avere il coraggio anche di “andare contro corrente”, di rifiutare “valori avariati” e di testimoniare sempre “ad ogni costo la verità”. Posso sbagliare in buona fede, ma ci provo.
Pier Paolo Fiorenzani – Direzione comunale, provinciale e regionale Pd