Risulta dalla relazione del cda per la prossima assemblea
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SIENA. Il 13 giugno scorso il Monte dei Paschi ha ricevuto una comunicazione del Ministero delle Economia e delle Finanze (Mef) in cui, in vista dell’assemblea straordinaria della banca del prossimo 18 luglio, si richiama la necessità di ”rimuovere il limite di possesso azionario del 4% previsto dall’art. 9 dello Statuto sociale”. E’ quanto appare nella relazione del Cda del Monte sul punto 1 all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria che prevede per l’articolo 9 dello Statuto la rimozione del limite del 4%. Un passo obbligato, insieme al Piano di ristrutturazione della banca, per ottenere da Bruxelles il via libera definitivo al prestito di 4 miliardi di euro (i cosiddetti Monti-bond) sottoscritti dal Tesoro. La relazione del Cda della Banca ricorda come il Mef rilevi ”che in caso di mancato rispetto degli obblighi assunti, la Commissione Europea potrebbe ritenere il predetto intervento finanziario pubblico non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero”.
Il Ministero, spiegano i vertici di Mps, rileva «la necessitá di procedere» all’eliminazione del tetto del 4% «considerato che in caso di mancato rispetto degli obblighi assunti, la Commissione Europea potrebbe ritenere il predetto intervento finanziario pubblico non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero». Inoltre, «la rimozione di qualsiasi potenziale ostacolo alla realizzazione della predetta operazione di aumento di capitale, come osservato dalla Banca d’Italia nella citata richiesta e come confermato peraltro dal Mef, viene indotta dalle medesime esigenze di flessibilitá che hanno portato Mps ad utilizzare lo strumento dell’aumento di capitale per delega, consentendo di cogliere di volta in volta le opportunitá di mercato senza dover ricorrere a nuove autorizzazioni assembleari. Ciò risulta anche applicabile ad ogni altra operazione di rafforzamento patrimoniale che potrebbe prospettarsi nel prossimo futuro – conclude il board -. A riguardo, si specifica che, operazioni differenti rispetto a quelle sino a questo momento deliberate trarrebbero in ogni caso grande vantaggio dall’eliminazione del limite al possesso azionario con conseguente aumento della capacitá di attrarre potenziali investitori interessati».
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Il Ministero, spiegano i vertici di Mps, rileva «la necessitá di procedere» all’eliminazione del tetto del 4% «considerato che in caso di mancato rispetto degli obblighi assunti, la Commissione Europea potrebbe ritenere il predetto intervento finanziario pubblico non compatibile con il quadro comunitario in materia di aiuti di Stato e disporne il recupero». Inoltre, «la rimozione di qualsiasi potenziale ostacolo alla realizzazione della predetta operazione di aumento di capitale, come osservato dalla Banca d’Italia nella citata richiesta e come confermato peraltro dal Mef, viene indotta dalle medesime esigenze di flessibilitá che hanno portato Mps ad utilizzare lo strumento dell’aumento di capitale per delega, consentendo di cogliere di volta in volta le opportunitá di mercato senza dover ricorrere a nuove autorizzazioni assembleari. Ciò risulta anche applicabile ad ogni altra operazione di rafforzamento patrimoniale che potrebbe prospettarsi nel prossimo futuro – conclude il board -. A riguardo, si specifica che, operazioni differenti rispetto a quelle sino a questo momento deliberate trarrebbero in ogni caso grande vantaggio dall’eliminazione del limite al possesso azionario con conseguente aumento della capacitá di attrarre potenziali investitori interessati».
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