Si chiama "#OpenPd" il contenitore delle iniziative
“La richiesta di un congresso subito – ha spiegato il segretario provinciale del Pd di Siena, Niccolò Guicciardini – è partita da Siena già da alcune settimane attraverso lettere, incontri e interventi. Purtroppo, dalle parti di Roma il concetto di ‘subito’ non corrisponde al nostro. Ecco perché chiediamo nuovamente che il Pd nazionale fissi le date del congresso, con regole semplici e inclusive, e consenta ai circoli, alle unioni comunali e alle sedi provinciali di svolgere il passaggio congressuale prima di quello nazionale. Un congresso aperto e fondativo anche a Siena”.
“Sappiamo già, purtroppo, – continua Guicciardini – che la convocazione del congresso tarderà ad arrivare. Per questo, come Pd della provincia di Siena, ci attiveremo per una grande mobilitazione che coinvolga tutto il territorio. Una serie di appuntamenti propositivi, aperti a tutti coloro vorranno partecipare portando idee, critiche e proposte per rifondare dal basso il Partito democratico. Dalle elezioni amministrative, dove abbiamo vinto nonostante gli errori del gruppo dirigente nazionale, abbiamo avuto il messaggio che la vera forza del Pd è rappresentata dal suo essere popolare ed è da qui che dobbiamo ripartire. Un congresso fondativo di cui abbiamo bisogno anche a Siena, dove è fallito il modo con cui il Pd è stato fondato a livello provinciale. Dobbiamo lasciarci alle spalle qualsiasi tipo di logica pattizzia e spartitoria, facendo un partito che aderisca alla pelle viva della società senese, che è in profondo mutamento. Fare una seria autocritica sugli errori del passato è condizione necessaria per costruire il nuovo Partito democratico senese. Tanti, che hanno anche avuto ruoli di primo piano nel passato, se ne sono andati dal Pd e, invece di riconoscere i propri errori, stanno là fuori a criticarci. Da parte mia viene e verrà una proposta per unire tutti, tranne coloro che stanno nel Pd solo per dividere. Unire per essere più forti e soprattutto guardare all’esterno. L’esperienza delle primarie ci ha insegnato che il Pd ha uno straordinario potenziale espansivo nel suo radicamento, ma per fare questo deve avere le porte e le finestre aperte. Chiunque condivida i nostri ideali e le nostre idee deve sentirsi a casa propria, protagonista del cambiamento e del rilancio del Pd e di Siena”.
“La mobilitazione – ha detto Laura Mannucci, responsabile organizzazione del Pd provinciale senese – sarà costruita su circa cento iniziative e appuntamenti con un format ben preciso e uguale, in modo da dare sistematicità alla nostra campagna e rendendola un segno distintivo del Pd sul nostro territorio. Vogliamo mettere in moto davvero il potente motore democratico di cui dispone il Pd e siamo sicuri che solo con il confronto diretto, mettendoci direttamente in relazione con gli iscritti e i nostri sostenitori, mettendoci la faccia, sia l’unico modo per rilanciare questo partito. Ringrazio fin da ora tutti i segretari comunali e di circolo che si impegneranno in questa mobilitazione”.
“La mobilitazione, dal titolo “#OpenPd”, prevederà anche meccanismi di trasparenza on-line – ha aggiunto Francesco Carnesecchi, responsabile comunicazione del Pd provinciale – e confluirà nella seconda metà di luglio in un referendum, per il quale sarà aperta una finestra di dieci giorni in cui sarà possibile proporre quesiti per chiunque voglia. Potrà essere una grande giornata di festa in cui il Pd sarà davvero aperto a tutti e una risposta concreta alla richiesta di apertura e cambiamento, che altrimenti rischia sempre di essere vaga e poco incisiva se non dà luogo ad azioni”.
“La richiesta del congresso subito – ha aggiunto Andrea Biagianti, responsabile enti locali del Pd provinciale senese – non è un capriccio, ma una presa di coscienza della necessità di un lavoro mirato sulla proposta politica del nostro partito. Dobbiamo essere coraggiosi e determinati e, soprattutto, forza di cambiamento. Questo vale per gli assetti istituzionali come per le prospettive di sviluppo economico, per i rapporti con la Regione come per il nostro essere partito. Il prossimo anno ci aspettano sfide importanti in trenta comuni della provincia e dobbiamo partire dalle primarie in tutti i comuni, salvo quelle realtà con sindaci al primo mandato in cui non si ritenga necessario in modo condiviso. Le amministrative del 2014 devono essere il nostro orizzonte, perché saranno difficili e in tutte le realtà dobbiamo dialogare, come molti già fanno, con le forze sociali, civiche, fino anche ai comitati locali, laddove non siano solamente forze di protesta. Merito e competenza, e non fedeltà o adesione a correnti, dovranno essere i principi da seguire per scegliere chi rappresenta il Pd a tutti i livelli. Le correnti bloccate sono il diserbante delle idee. Il nostro deve essere un partito plurale in cui si discute e ci si divide sulle questioni, ma in modo libero. L’autonomia e la piena libertà di esprimere opinioni e idee, è condizione indispensabile per il nostro rilancio”.
“I Giovani democratici saranno parte attiva di questa mobilitazione con la loro freschezza e con iniziative mirate ai più giovani – ha concluso Sergio Kuzmanovic, segretario provinciale dei Giovani democratici – e per dimostrare quanto lavoro sul rinnovamento è stato fatto in questa nostra provincia. Inoltre, stiamo lanciando cantieri delle idee in tutti i comuni dove è presente la giovanile per iniziare a costruire le proposte per le elezioni amministrative 2014”.