Salvaguardato sia il rapporto con il territorio che l'apertura al cambiamento
“Le priorità che la Provincia di Siena aveva tracciato in materia di governance, incompatibilità, trasparenza, innalzamento dei requisiti di professionalità e riduzione dei costi di funzionamento degli orAgani della Fondazione – prosegue Bezzini – sono oggi recepiti nel nuovo statuto. Così come crediamo sia stato raggiunto un efficace equilibrio sulla composizione della Deputazione generale, dove viene rispettata la funzione di rappresentanza espressa dalle istituzioni territoriali, con una nuova apertura alle istanze del mondo sociale, culturale, scientifico ed economico. Un quadro che garantisce il radicamento della Fondazione Mps nella comunità senese e il legame con la dimensione regionale, prevedendo anche l’apertura a realtà nazionali e internazionali”.
“Con questo passaggio – prosegue il presidente Bezzini – si è guardata in faccia la realtà e si è messa in campo un’azione di cambiamento. E’ la dimostrazione che Siena può uscire dalla crisi che la soffoca a partire da un percorso di autoriforma che passa necessariamente dall’assunzione di decisioni coraggiose. Se vogliamo difendere Banca e Fondazione dobbiamo recuperare rapidamente credibilità verso l’esterno e ragionare con la testa rivolta al futuro e non al passato. La revisione dello statuto è stata una tappa del percorso di rinnovamento che è iniziato più di un anno fa con l’arrivo del nuovo management di Banca Mps. Questo percorso deve andare avanti con scelte di radicale innovazione”.
“Per avviare l’iter di revisione dello statuto – prosegue Simone Bezzini – sarebbe stato auspicabile attendere il rinnovo degli organi, ma l’incalzare del contesto ha reso necessaria un’assunzione di responsabilità che la Provincia ha colto. Spiace che in tanti non lo abbiano compreso, scegliendo di sottrarsi a una discussione di merito o piegando la questione a logiche e tattiche strumentali. Detto questo, ci tengo a ribadire che la proprietà assoluta è la tutela del patrimonio esistente, perché solo così la Fondazione potrà proiettare nel futuro un’adeguata dotazione di risorse a servizio della comunità; onorare gli impegni assunti a seguito delle erogazione pregresse e avere un ruolo significativo nella compagine azionaria di Banca Mps. Tutto ciò passa, nel breve periodo, dal rientro dal debito e, nel lungo periodo, da una graduale differenziazione degli asset patrimoniali. A tal fine, come già espresso dal Consiglio provinciale di aprile, riteniamo che la Fondazione Mps debba mettere in campo ogni azione in suo potere con valenza passata, presente e futura, compresa l’analisi di tutti gli eventuali profili di responsabilità dei soggetti interessati”.
“E’ in questo quadro – conclude Bezzini – che deve essere contestualizzata anche la discussione sullo statuto della Banca e sulla soglia del 4 per cento. Le decisioni che la Fondazione sarà chiamata ad assumere su questa materia dovranno essere guidate dalla necessità inderogabile di tutela del patrimonio della Fondazione stessa, sottraendosi a quelle logiche ideologiche che ci riproporrebbero gli errori del passato”.