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ASCIANO. Il Tar boccia la variante al Regolamento Edilizio che di fatto avrebbe vietato lo spandimento dei fanghi di depurazione sul territorio comunale di Asciano.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha infatti accolto nei giorni scorsi la richiesta di sospensiva presentata dalla ditta incaricata allo spandimento e dai proprietari dei terreni su cui, nel giugno di quest’anno, venivano portati i fanghi di depurazione.
Il provvedimento provvisorio e cautelare a favore del ricorrente, in attesa della discussione vera e propria del ricorso, è stato accolto sulla base della normativa regionale ed europea che consente lo spandimento di fanghi di depurazione tra le pratiche agricole. Il divieto che la variante al Regolamento Edilizio auspicava era indotto dalla forte vocazione turistica e ambientale del territorio che può essere messa a rischio dalla pratica dello spandimento dei fanghi.
“Il divieto – si legge nella delibera del Consiglio Comunale di Asciano del 16 luglio 2009 – è conseguenza del valore detrattore, in ambiti territoriali a diffusa caratterizzazione, costituito da tale pratica durante le fasi di applicazione e spandimento dei fanghi sul suolo, a causa dell’accentuata diffusione di aerosoli e della conseguente forte percezione olfattiva, seppur nel rispetto dei quantitativi massimi applicabili e delle distanze minime da rispettare dai centri abitati, dagli insediamenti sparsi e dalle strade”.
"La sospensiva accolta dal Tar – ha sottolineato il sindaco di Asciano Roberto Pianigiani – mette di fatto un veto assoluto alle nostre possibilità e competenze legislative di evitare che i fanghi vengano gettati sul nostro territorio. Dispiace dover constatare i limiti e le incongruenze di una normativa che non tiene assolutamente in considerazione l’alto valore turistico, paesaggistico e ambientale di molti angoli del nostro territorio. Rimarremo comunque costantemente vigili – ha concluso Pianigiani – affinché questa pratica sia portata avanti, anche nel futuro, nel rispetto meticoloso della legge in modo tale che l’impatto ambientale sia il minore auspicabile".
"Il provvedimento che avevamo adottato in Consiglio Comunale – ha aggiunto l’assessore all’ambiente del Comune di Asciano Elisa Cucini – è stato prima di tutto il frutto di un proficuo confronto con i cittadini. Proprio per questo motivo, pur nel dispiacere di constatare che abbiamo come amministrazione comunale le mani legate, la sentenza del Tar deve essere il punto di partenza per avviare una più ampia discussione tra i diversi livelli istituzionali coinvolti di modo che si possa giungere ad una normativa in materia che sappia rispondere in maniera reale alle esigenze di tutti i cittadini, sia in termini ambientali che agricoli".
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ha infatti accolto nei giorni scorsi la richiesta di sospensiva presentata dalla ditta incaricata allo spandimento e dai proprietari dei terreni su cui, nel giugno di quest’anno, venivano portati i fanghi di depurazione.
Il provvedimento provvisorio e cautelare a favore del ricorrente, in attesa della discussione vera e propria del ricorso, è stato accolto sulla base della normativa regionale ed europea che consente lo spandimento di fanghi di depurazione tra le pratiche agricole. Il divieto che la variante al Regolamento Edilizio auspicava era indotto dalla forte vocazione turistica e ambientale del territorio che può essere messa a rischio dalla pratica dello spandimento dei fanghi.
“Il divieto – si legge nella delibera del Consiglio Comunale di Asciano del 16 luglio 2009 – è conseguenza del valore detrattore, in ambiti territoriali a diffusa caratterizzazione, costituito da tale pratica durante le fasi di applicazione e spandimento dei fanghi sul suolo, a causa dell’accentuata diffusione di aerosoli e della conseguente forte percezione olfattiva, seppur nel rispetto dei quantitativi massimi applicabili e delle distanze minime da rispettare dai centri abitati, dagli insediamenti sparsi e dalle strade”.
"La sospensiva accolta dal Tar – ha sottolineato il sindaco di Asciano Roberto Pianigiani – mette di fatto un veto assoluto alle nostre possibilità e competenze legislative di evitare che i fanghi vengano gettati sul nostro territorio. Dispiace dover constatare i limiti e le incongruenze di una normativa che non tiene assolutamente in considerazione l’alto valore turistico, paesaggistico e ambientale di molti angoli del nostro territorio. Rimarremo comunque costantemente vigili – ha concluso Pianigiani – affinché questa pratica sia portata avanti, anche nel futuro, nel rispetto meticoloso della legge in modo tale che l’impatto ambientale sia il minore auspicabile".
"Il provvedimento che avevamo adottato in Consiglio Comunale – ha aggiunto l’assessore all’ambiente del Comune di Asciano Elisa Cucini – è stato prima di tutto il frutto di un proficuo confronto con i cittadini. Proprio per questo motivo, pur nel dispiacere di constatare che abbiamo come amministrazione comunale le mani legate, la sentenza del Tar deve essere il punto di partenza per avviare una più ampia discussione tra i diversi livelli istituzionali coinvolti di modo che si possa giungere ad una normativa in materia che sappia rispondere in maniera reale alle esigenze di tutti i cittadini, sia in termini ambientali che agricoli".