COLLE DI VAL D'ELSA. Stabilizzazione delle entrate dei Comuni, riduzione degli obiettivi assegnati dal Patto di Stabilità – con la determinazione di regole certe che consentano agli enti locali di programmare investimenti e di raggiungere l’equilibrio della parte corrente dei propri bilanci – e ripristino di principi di autonomia finanziaria, individuando e definendo nuove leve di autonomia che attuino, da subito, i principi di federalismo fiscale. Sono questi alcuni degli obiettivi fissati nella mozione che sarà presentata dai gruppi consiliari di Partito democratico, Sinistra per Colle e Partito della Rifondazione comunista nel corso del consiglio comunale fissato per giovedì 26 novembre, chiedendo al sindaco e alla giunta colligiana di attivarsi presso le sedi competenti.
“I Comuni – si legge nel testo – sono allineati nel conseguimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, ma per raggiungere questi risultati hanno dovuto sacrificare una parte cospicua della spesa per investimenti. A questo si aggiunge, sotto il profilo delle entrate, l’insufficiente copertura del minore gettito derivante dall’Ici sull’abitazione principale che grava sui bilanci 2008, per i quali l’Anci è, comunque, riuscita ad ottenere una parziale integrazione dei fondi, e riguarda, in modo ancor più grave, quelli relativi al 2009 e al 2010. La situazione, ormai, è divenuta insostenibile per qualsiasi ente, sia per quelli virtuosi che per quelli con maggiori difficoltà, con l’impossibilità di effettuare investimenti”.
“Su queste basi – continua il testo – chiediamo al sindaco e alla giunta di attivarsi presso gli enti competenti per chiedere che siano stabilizzate le entrate dei Comuni con il pieno reintegro del mancato gettito Ici, del taglio derivante dalla diminuzione dei costi della politica e del taglio al fondo ordinario, e che siano ridotti, in modo significativo, gli obiettivi assegnati ai Comuni dal Patto di stabilità per il prossimo triennio, sospendendo le sanzioni per il mancato rispetto del Patto 2009 che avvantaggerebbero esclusivamente gli enti meno virtuosi. La nostra mozione – si legge ancora nel testo – chiede di porre attenzione alla possibilità di escludere dal Patto di stabilità le spese relative agli interventi per la tutela della sicurezza pubblica, sul dissesto idrogeologico e di natura sociale a contrasto della crisi economica; di ripristinare i principi di autonomia finanziaria per i Comuni e di introdurre norme chiare e non negoziabili che obblighino i sistemi bancari a sostenere il mondo delle imprese in caso di difficoltà di pagamento da parte dei Comuni, quando i crediti vantati siano certi ed esigibili”.
“I Comuni – si legge nel testo – sono allineati nel conseguimento degli obiettivi di risanamento dei conti pubblici, ma per raggiungere questi risultati hanno dovuto sacrificare una parte cospicua della spesa per investimenti. A questo si aggiunge, sotto il profilo delle entrate, l’insufficiente copertura del minore gettito derivante dall’Ici sull’abitazione principale che grava sui bilanci 2008, per i quali l’Anci è, comunque, riuscita ad ottenere una parziale integrazione dei fondi, e riguarda, in modo ancor più grave, quelli relativi al 2009 e al 2010. La situazione, ormai, è divenuta insostenibile per qualsiasi ente, sia per quelli virtuosi che per quelli con maggiori difficoltà, con l’impossibilità di effettuare investimenti”.
“Su queste basi – continua il testo – chiediamo al sindaco e alla giunta di attivarsi presso gli enti competenti per chiedere che siano stabilizzate le entrate dei Comuni con il pieno reintegro del mancato gettito Ici, del taglio derivante dalla diminuzione dei costi della politica e del taglio al fondo ordinario, e che siano ridotti, in modo significativo, gli obiettivi assegnati ai Comuni dal Patto di stabilità per il prossimo triennio, sospendendo le sanzioni per il mancato rispetto del Patto 2009 che avvantaggerebbero esclusivamente gli enti meno virtuosi. La nostra mozione – si legge ancora nel testo – chiede di porre attenzione alla possibilità di escludere dal Patto di stabilità le spese relative agli interventi per la tutela della sicurezza pubblica, sul dissesto idrogeologico e di natura sociale a contrasto della crisi economica; di ripristinare i principi di autonomia finanziaria per i Comuni e di introdurre norme chiare e non negoziabili che obblighino i sistemi bancari a sostenere il mondo delle imprese in caso di difficoltà di pagamento da parte dei Comuni, quando i crediti vantati siano certi ed esigibili”.