Centinaia di siriani hanno ripreso ad attraversare la frontiera mentre i militari di Damasco si troverebbero a soli 500 metri dal confine
Damasco. (Adnkronos/Aki/Ign) – Sale la tensione fra Siria e Turchia. Truppe dell’esercito siriano hanno circondato il villaggio di Khirbet al-Juz, nei pressi del confine con la Turchia. Nella zona di Khirbet al-Juz si trova uno dei campi profughi allestiti lungo il lato siriano del confine con la Turchia, dove migliaia di siriani si sono rifugiati negli ultimi giorni per sfuggire alla dura repressione delle proteste antigovernative esplose in Siria a meta’ marzo. Questa settimana inoltre la Turchia ha iniziato a fornire cibo e acqua ai siriani di Khirbet al-Juz. Secondo quanto riferiscono i media arabi e gruppi di attivisti su Facebook – che citano testimoni locali – centinaia di siriani hanno ripreso questa mattina ad attraversare la frontiera con il Paese vicino mentre i militari di Damasco si troverebbero ormai a soli 500 metri dal confine con la Turchia.
Nel corso di una telefonata con la tv araba ‘al-Jazeera’, un’attivista della zona ha detto che l’esercito siriano ha prima aperto il fuoco e poi ha iniziato una lunga serie di arresti, spingendo la popolazione civile alla fuga nella vicina Turchia.
I militari siriani sono entrati in azione oggi anche ad Aleppo, nel nord del paese, dove circa 120 persone sono state arrestate, secondo quanto riporta ‘Sham’, un gruppo di attivisti d’opposizione attivo su Facebook. Stamani un reparto dell’esercito ha attaccato il villaggio di Managh, nei dintorni di Aleppo, dove nei giorni scorsi si sono registrate proteste contro al-Assad. Secondo quanto riferiscono alcuni esponenti dell’opposizione, molti civili sono fuggiti a causa del violento conflitto a fuoco scoppiato nella zona. Nonostante la repressione però, la protesta continua. Gli attivisti hanno indetto per oggi una giornata di sciopero generale nel Paese, a 100 giorni dall’inizio delle proteste contro il presidente siriano Bashar al-Assad e la sua amministrazione. Sulla pagina Facebook del gruppo Rivoluzione Siriana 2011 e’ stato inserito un messaggio che invita i siriani ad aderire allo sciopero ”in segno di lutto” per coloro che sono stati uccisi durante la dura repressione delle proteste antigovernative esplose a meta’ marzo. Il gruppo invita anche a organizzare nuove mobilitazioni per domani, dopo la conclusione delle tradizionali preghiere del venerdi’, sotto lo slogan ”Bashar non e’ piu’ il mio presidente e il suo governo non mi rappresenta piu”’. Secondo gli attivisti, dall’inizio delle proteste antigovernative, oltre 1.300 civili sono stati uccisi e circa diecimila persone sono state arrestate.
La comunità internazionale dal canto suo non vuole restare ferma a guardare. Domani entreranno in vigore, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue, le nuove sanzioni dell’Unione Europea contro il regime di Damasco. Approvate oggi per procedura scritta dai 27, le nuove misure restrittive, apprende l’ADNKRONOS da fonti diplomatiche, colpiscono tre iraniani legati al regime di Damasco, come richiesto dai britannici, quattro personalita’ siriane, colpite dal congelamento dei beni e dal bando sui viaggi, e quattro societa’ siriane.