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SIENA. Continua l’impegno dei parlamentari senesi del Partito democratico per contribuire al percorso di risanamento dell’Ateneo senese attraverso un’azione costante di sollecitazione nei confronti del governo a fornire risposte chiare e soddisfacenti. E’ di oggi la pubblicazione di una nuova interrogazione a prima firma Franco Ceccuzzi – la quarta, a partire da settembre 2008 – indirizzata al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e al Ministro dell’Economia e delle Finanze. Numerosi e circostanziati i punti su cui i parlamentari toscani – l’interrogazione è stata sottoscritta anche da Susanna Cenni, Luca Sani, Rolando Nannicini e Donella Matessini – chiedono chiarimenti al governo, a partire dalla concessione delle autorizzazioni per dare via libera al finanziamento tra Ateneo e istituto di credito.
“Con questa interrogazione – afferma Ceccuzzi – torniamo a chiedere al governo e al Ministero competente la convocazione di un incontro con i rappresentanti dell’Ateneo di Siena, del Comune di Siena, della Provincia di Siena e della Regione Toscana – come già richiesto ufficialmente lo scorso 18 novembre con l’invio di un telegramma da parte del sindaco di Siena e del presidente della Provincia a nome del tavolo interistituzionale – per verificare il Piano di risanamento dell’Università e gli interventi necessari per salvaguardare la continuità didattica e i livelli occupazionali dello stesso Ateneo”. “Al Ministero – continua il deputato Pd – chiediamo, inoltre, se ad oggi siano maturate le condizioni per concedere all’Università di Siena le autorizzazioni necessarie per la stipula del contratto di finanziamento con l’istituto di credito. Questione che era già stata oggetto di un’interrogazione e su cui, ad oggi, il governo ha fornito solo risposte parziali ed insoddisfacenti rispetto ad un passaggio fondamentale per scongiurare una nuova crisi di liquidità”.
Nell’interrogazione, i parlamentari toscani hanno poi affrontato la delicata partita che interessa i prepensionamenti e la mobilità del personale. “Dal momento che gli enti locali territoriali sono inibiti dall’assumere nuovi organici per rispettare il patto di stabilità – aggiunge Franco Cecuzzi – chiediamo al governo se intende fornire all’Ateneo senese strumenti normativi adeguati per favorire e promuovere prepensionamenti o la mobilità del personale verso tutte le pubbliche amministrazioni e, soprattutto, quali iniziative intenda assumere per assicurare il prolungamento del contratto o forme adeguate di ammortizzatori sociali ai numerosi dipendenti il cui rapporto con l’Università scade o scadrà nei prossimi mesi”.
“Se la liquidità necessaria per far fronte agli impegni inderogabili – continuano i deputati – è stata assicurata con l’utilizzo di 35 milioni di euro anticipati dal governo attraverso il Fondo di finanziamento ordinario 2010 – dopo aver fatto intendere erroneamente che si sarebbe trattato di un prestito infruttifero a lungo termine – e grazie alle dilazioni concesse dalla banca tesoriere che ha fortemente sostenuto l’Ateneo in tutta la fase critica, oggi siamo a chiedere al governo se ritiene di potersi esimere dal partecipare al risanamento dell’Ateneo senese con un finanziamento straordinario per dare respiro ed efficacia ad un piano che, diversamente, non ha i tempi necessari per produrre gli effetti attesi sulla spesa corrente”.
“Con questa interrogazione – afferma Ceccuzzi – torniamo a chiedere al governo e al Ministero competente la convocazione di un incontro con i rappresentanti dell’Ateneo di Siena, del Comune di Siena, della Provincia di Siena e della Regione Toscana – come già richiesto ufficialmente lo scorso 18 novembre con l’invio di un telegramma da parte del sindaco di Siena e del presidente della Provincia a nome del tavolo interistituzionale – per verificare il Piano di risanamento dell’Università e gli interventi necessari per salvaguardare la continuità didattica e i livelli occupazionali dello stesso Ateneo”. “Al Ministero – continua il deputato Pd – chiediamo, inoltre, se ad oggi siano maturate le condizioni per concedere all’Università di Siena le autorizzazioni necessarie per la stipula del contratto di finanziamento con l’istituto di credito. Questione che era già stata oggetto di un’interrogazione e su cui, ad oggi, il governo ha fornito solo risposte parziali ed insoddisfacenti rispetto ad un passaggio fondamentale per scongiurare una nuova crisi di liquidità”.
Nell’interrogazione, i parlamentari toscani hanno poi affrontato la delicata partita che interessa i prepensionamenti e la mobilità del personale. “Dal momento che gli enti locali territoriali sono inibiti dall’assumere nuovi organici per rispettare il patto di stabilità – aggiunge Franco Cecuzzi – chiediamo al governo se intende fornire all’Ateneo senese strumenti normativi adeguati per favorire e promuovere prepensionamenti o la mobilità del personale verso tutte le pubbliche amministrazioni e, soprattutto, quali iniziative intenda assumere per assicurare il prolungamento del contratto o forme adeguate di ammortizzatori sociali ai numerosi dipendenti il cui rapporto con l’Università scade o scadrà nei prossimi mesi”.
“Se la liquidità necessaria per far fronte agli impegni inderogabili – continuano i deputati – è stata assicurata con l’utilizzo di 35 milioni di euro anticipati dal governo attraverso il Fondo di finanziamento ordinario 2010 – dopo aver fatto intendere erroneamente che si sarebbe trattato di un prestito infruttifero a lungo termine – e grazie alle dilazioni concesse dalla banca tesoriere che ha fortemente sostenuto l’Ateneo in tutta la fase critica, oggi siamo a chiedere al governo se ritiene di potersi esimere dal partecipare al risanamento dell’Ateneo senese con un finanziamento straordinario per dare respiro ed efficacia ad un piano che, diversamente, non ha i tempi necessari per produrre gli effetti attesi sulla spesa corrente”.