L'inaugurazione venerdì 3 agosto alle ore 17
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SOVICILLE. La Fondazione Sergio Vacchi, in collaborazione con la Werkstatt Galerie di Berlino, presenta una mostra dedicata alla pittura “gestuale” di Rudolf zur Lippe, che si terrà dal 3 agosto al 3 settembre 2012 nei locali adiacenti al Castello di Grotti, con inaugurazione venerdì 3 agosto alle ore 17.
Questa esposizione si concentra sull’ultima evoluzione dello stile dell’artista, maturato dopo un lungo percorso di lavoro che iniziò con la pittura astratta: la prima mostra si tenne nel 1964 nella Galerie Grisebach, a Heidelberg.
Dopo decenni che lo hanno visto impegnato in attività artistiche diverse – come la creazione di collage, di film, di esposizioni su argomenti scientifici, di disegni ecc., dal 2003 Rudolf zur Lippe si concentra sul lavoro con pennelli e inchiostro cinese su rotoli di carta da imballaggio, solitamente di una lunghezza di tre metri. In un primo momento i movimenti calligrafici erano la trasposizione dell´entusiasmo di stormi di uccelli che si alzavano in volo. Oggi i gesti molto ampi parlano anche del vissuto di fenomeni diversi – nella natura e nell´immaginazione. I gesti si trasformano quindi in figure, i movimenti delle braccia e delle mani raccolgono le energie che vengono trasferite sui rotoli di carta. Nascono così opere che sono caratterizzate da continuità e fluidità dei movimenti: non vengono seguiti schemi rigidi, poiché l’artista è abituato a riflettere e a rapportarsi con diverse discipline, essendo Rudolf zur Lippe anche uno stimato filosofo, storico ed economista. Il pittore segue il suo istinto, e trasmette sui rotoli le sue emozioni e le sue esperienze passate, creando opere d’arte di una raffinatezza e di una sensibilità ineguagliabili. Dapprima erano solo stormi in volo, ora sono movimento e leggiadria.
Tali opere creano “ordini diversi”, potremmo dire più liberi, soprattutto nel confronto con quelli “meccanici” che hanno predominato sin dall’invenzione della prospettiva centrale, dei sistemi assiali e degli onnipresenti disegni geometrici, la cui marcia trionfale va avanti dal Rinascimento sino ai giorni nostri, caratterizzati dal dominio tecnologico, che Rudolf zur Lippe analizza e riflette criticamente nel suo lavoro come storico, filosofo ed economista.
Dopo che le sue istallazioni hanno coperto la facciata bruciata della Biblioteca di Sarajevo, le mura all´interno della chiesa “Marktkirche” di Hannover e quelle nelle miniere Kane a Rammelsberg, Rudolf zur Lippe è rappresentato oggi dalla Werkstatt Galerie di Berlino. Vive e lavora a Klosterhude e Berlino.
Questa esposizione si concentra sull’ultima evoluzione dello stile dell’artista, maturato dopo un lungo percorso di lavoro che iniziò con la pittura astratta: la prima mostra si tenne nel 1964 nella Galerie Grisebach, a Heidelberg.
Dopo decenni che lo hanno visto impegnato in attività artistiche diverse – come la creazione di collage, di film, di esposizioni su argomenti scientifici, di disegni ecc., dal 2003 Rudolf zur Lippe si concentra sul lavoro con pennelli e inchiostro cinese su rotoli di carta da imballaggio, solitamente di una lunghezza di tre metri. In un primo momento i movimenti calligrafici erano la trasposizione dell´entusiasmo di stormi di uccelli che si alzavano in volo. Oggi i gesti molto ampi parlano anche del vissuto di fenomeni diversi – nella natura e nell´immaginazione. I gesti si trasformano quindi in figure, i movimenti delle braccia e delle mani raccolgono le energie che vengono trasferite sui rotoli di carta. Nascono così opere che sono caratterizzate da continuità e fluidità dei movimenti: non vengono seguiti schemi rigidi, poiché l’artista è abituato a riflettere e a rapportarsi con diverse discipline, essendo Rudolf zur Lippe anche uno stimato filosofo, storico ed economista. Il pittore segue il suo istinto, e trasmette sui rotoli le sue emozioni e le sue esperienze passate, creando opere d’arte di una raffinatezza e di una sensibilità ineguagliabili. Dapprima erano solo stormi in volo, ora sono movimento e leggiadria.
Tali opere creano “ordini diversi”, potremmo dire più liberi, soprattutto nel confronto con quelli “meccanici” che hanno predominato sin dall’invenzione della prospettiva centrale, dei sistemi assiali e degli onnipresenti disegni geometrici, la cui marcia trionfale va avanti dal Rinascimento sino ai giorni nostri, caratterizzati dal dominio tecnologico, che Rudolf zur Lippe analizza e riflette criticamente nel suo lavoro come storico, filosofo ed economista.
Dopo che le sue istallazioni hanno coperto la facciata bruciata della Biblioteca di Sarajevo, le mura all´interno della chiesa “Marktkirche” di Hannover e quelle nelle miniere Kane a Rammelsberg, Rudolf zur Lippe è rappresentato oggi dalla Werkstatt Galerie di Berlino. Vive e lavora a Klosterhude e Berlino.