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“Quando le precipitazioni sono particolarmente intense – aggiunge il direttore della miniera badenga, Daniele Rappuoli – l’acqua che penetra nel terreno modifica il suo chimismo, si miscela con quella presente nel normale circuito delle gallerie e porta con sé i sedimenti, favorendo la precipitazione di ossidi e idrossidi. La messa in sicurezza del sottosuolo dell’ex miniera di Abbadia, realizzata dall’Eni negli anni Novanta e certificata dagli organi di controllo, prevede proprio il drenaggio delle acque minerarie da tre punti, per evitare che si accumuli all’interno: la Galleria di Ribasso, all’altezza della Val di Paglia; la Galleria Italia, ai piedi del paese e la Galleria XI, a monte dell’ex stabilimento minerario. La fuoriuscita biancastra e lattiginosa dalla Galleria XI – aggiunge Rappuoli – è dovuta al fatto che l’acqua ha portato con sé sedimenti di caolino presenti in galleria, mentre in queste ore stiamo assistendo alla fuoriuscita di acqua rossastra dalla Galleria Italia, a causa dei sedimenti di ossidi presenti. Se l’acqua rimanesse all’interno delle gallerie, sarebbe molto peggio”.
“L’acqua che fuoriesce, tramite percorsi minerari e fossi – conclude Rappuoli – si immette, poi, nelle acque del Paglia. Per quanto ci riguarda, siamo in contatto con l’Arpat e con le altre autorità incaricate di tutelare l’ambiente e siamo pienamente disponibili ad ogni forma di collaborazione, senza creare allarmismi ingiustificati nella popolazione per un fenomeno che si presenta periodicamente sul nostro territorio, in forma più o meno forte”.