Nelle mani della Cia pc e dischetti
WASHINGTON. Una vera “miniera d’oro”. Così è stato definito da fonti dell’intelligence Usa il materiale trovato durante il raid nel compound dove si nascondeva Osama Bin Laden. Computer, dischetti, pennette e altro materiale elettronico è stato infatti prelevato dal rifugio del leader terrorista dai commando dei Navy Seal dopo il blitz. Il tutto sarà passato al microscopio dagli esperti americani.
“Potete immaginare cosa c’è sull’hard drive di Osama bin Laden?” ha detto entusiasta la stessa fonte al sito americano Politico: “Centinaia di persone si metteranno ad analizzarlo, sarà straordinario anche se solo il 10% sarà funzionante”. Intanto emergono alcuni dettagli su quanto accaduto durante il blitz. Secondo la versione fornita da una fonte della Jama’a Jihad pakistana, ripresa dal giornale locale ‘Dawn’, Bin Laden sarebbe stato ucciso da una delle sue guardie del corpo e non dai marines americani. Il terrorista era infatti sempre scortato da due guardie del corpo che avevano l’ordine di sparare contro di lui ed ucciderlo nel caso in cui fossero stati circondati da soldati nemici”. Questo perché “il leader di al-Qaeda non voleva in alcun modo finire prigioniero nelle mani degli americani ed essere sottoposto a torture”.