![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/originali/1288170059765.jpg)
CASOLE D'ELSA. Lo scorso mercoledì 13 gennaio il giudice del tribunale di Poggibonsi ha deciso che, il 24 maggio, si svolgerà una nuova udienza a carico di un ex dirigente dell’Ufficio tecnico di Casole d’Elsa per il caso della “discarica del Piano”. Questo nuovo passaggio giudiziario smentisce quanto detto dal sindaco Piero Pii, il quale, nel corso del consiglio comunale del 23 dicembre, ha affermato che “non ci sono procedimenti penali in corso che riguardano l’amministrazione comunale”. Sono d’accordo con Pii quando afferma che, fino al terzo grado di giudizio ogni imputato è innocente, ma è altrettanto vero che, fino a quel momento, vanno tutelati anche gli interessi della parte lesa, in questo caso dei cittadini.
Il sindaco, con le sue dichiarazioni, ha dunque mancato di rispetto a tutto il consiglio comunale e non ha detto il vero. Come Pii sa bene, le balle si dividono in due categorie, quelle riconducibili al concetto di falsa testimonianza e quelle affini legate alla reticenza. Nel primo caso si dice il falso, nel secondo si tace il vero. Pur ostentando un atteggiamento pacato, Pii continua a considerarsi un perseguitato da un’opposizione da una società civile, che, in realtà, vogliono solo sapere la verità e sono stanchi di assistere a “giochi delle tre carte” che fanno solo il male di Casole d’Elsa. In questa vicenda Pii ha tradito il patto con gli elettori, rifiutandosi di spiegare con trasparenza e coraggio, una vicenda dai contorni ancora poco chiari. Fino ad oggi, infatti, il primo cittadino di Casole d’Elsa ha solo cercato di salvare quei siti edilizi posti sotto inchiesta dalla magistratura, in coerenza, questo sì con quanto annunciato durante la campagna elettorale.
Il sindaco, con le sue dichiarazioni, ha dunque mancato di rispetto a tutto il consiglio comunale e non ha detto il vero. Come Pii sa bene, le balle si dividono in due categorie, quelle riconducibili al concetto di falsa testimonianza e quelle affini legate alla reticenza. Nel primo caso si dice il falso, nel secondo si tace il vero. Pur ostentando un atteggiamento pacato, Pii continua a considerarsi un perseguitato da un’opposizione da una società civile, che, in realtà, vogliono solo sapere la verità e sono stanchi di assistere a “giochi delle tre carte” che fanno solo il male di Casole d’Elsa. In questa vicenda Pii ha tradito il patto con gli elettori, rifiutandosi di spiegare con trasparenza e coraggio, una vicenda dai contorni ancora poco chiari. Fino ad oggi, infatti, il primo cittadino di Casole d’Elsa ha solo cercato di salvare quei siti edilizi posti sotto inchiesta dalla magistratura, in coerenza, questo sì con quanto annunciato durante la campagna elettorale.
Come segretario del Partito democratico di Casole d’Elsa, di fronte ad un sindaco che si rifiuta di chiarire quali procedimenti giudiziari siano in atto, quali sono i rinvii a giudizio, quali processi siano in corso e se tra gli imputati vi siano amministratori pubblici, chiediamo un atto di coraggio politico per il bene di Casole d’Elsa, chiarendo una volta per tutte, in consiglio comunale, questa vicenda. Il Sindaco Pii, si deve rendere conto che “il passato” rincorre “il presente” e non servono “atti di arroganza” per nascondere la verità.
Bruno Melani
segretario dell’Unione comunale del Pd di Casole d’Elsa