Coro di proteste dopo l'approvazione della nuova legge
ROMA. “La prescrizione breve è una legge che uccide i processi”. E’ quanto sostiene l’Associazione nazionale magistrati in una nota. L’Anm ritiene che la legge approvata ieri dalla Camera dei Deputati sia “un’amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l’evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l’appropriazione indebita, l’omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro”. In tutti i Paesi occidentali l’inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece – afferma l’Anm – i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l’imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello. Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l’imputato avrà la certezza dell’impunita’ per l’impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro.
Questa legge, secondo l’Anm, “viola il principio di eguaglianza: l’omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo; per lo stesso reato commesso da due persone, una incensurata e l’altra no, si potra’ arrivare alla prescrizione per l’una e alla condanna per l’altra”. Secondo l’Associazione nazionale magistrati, “in questi anni non e’ stato fatto nulla per assicurare una giustizia più rapida e più efficiente, mentre oggi si approva a tamburo battente una legge che uccide i processi e nega giustizia alle vittime dei reati”. “La prescrizione del reato – conclude la nota dell’Anm – è una resa dello Stato di fronte al crimine, è un’ulteriore offesa alle vittime del reato, è una sconfitta per la giustizia”.
Intanto il ddl sul processo breve, approvato ieri dalla Camera, è stato trasmesso al Senato, dove deve essere ancora assegnato alla commissione Giustizia presieduta da Filippo Berselli (Pdl).
Mentre alla Camera scoppia lo scontro tra il Pdl e la vicepresidente Rosy Bindi, dopo la polemica di ieri in Aula al termine delle votazioni sul ddl che contiene la norma sulla prescrizione breve, seguita all’intervento del capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. Tutti i membri del Pdl dell’Ufficio di Presidenza hanno infatti scritto una lettera al presidente Gianfranco Fini, esprimendo “viva indignazione per il comportamento” di Bindi e chiedendo “un’attenta valutazione su questo gravissimo caso”.
I vicepresidenti Antonio Leone e Maurizio Lupi, i questori Francesco Colucci e Antonio Mazzocchi; i segretari Giuseppe Fallica, Gregorio Fontana e Lorena Milanato, “nel manifestare la più viva indignazione per il comportamento e le dichiarazioni rese dalla vicepresidente di turno Bindi nei confronti del presidente del Gruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto”, chiedono a Fini “di esprimere un’attenta valutazione su questo gravissimo caso anche al fine di impedire che quanto è accaduto possa costituire un pericoloso precedente”. Al presidente della Camera si rivolge anche il vicecapogruppo del Pdl Massimo Corsaro, esprimendo, a nome dei deputati del Pdl, “la più viva indignazione ed imbarazzo per l’atteggiamento assunto dal’onorevole Rosy Bindi, che nel corso del suo turno di presidenza ha espresso valutazioni politiche – legate a giudizi personali offensivi- rivolte al presidente del Gruppo del Popolo della libertà”.
“Prima ancora del merito dei pronunciamenti dell’onorevole Bindi, Le esprimo la nostra preoccupazione perché tale scorretta modalità di conduzione dei lavori parlamentari possa costituire un grave precedente, tale da inficiare l’equilibrio nelle relazioni istituzionali all’interno dell’Aula e nel dibattito politico. La invito pertanto – conclude Corsaro – a voler procedere ad una attenta valutazione dell’accaduto e a non far mancare nelle sedi opportune la tempestiva ed esplicita espressione del Suo autorevole giudizio”.